AGI - Il segretario del Partito democratico fuga gli ultimi dubbi: in Sicilia ci saranno le primarie di coalizione per scegliere il candidato o la candidata presidente.
L'ufficialità a quella che fino a questa mattina era "una possibilità" arriva dal palco di Messina, dove Letta è arrivato per sostenere la corsa a sindaco di Franco De Domenico, scelto dalla coalizione di cui fa parte, tra gli altri, anche il Movimento 5 Stelle.
I colloqui con Conte sono quotidiani, riferiscono fonti del Pd, e hanno portato al tavolo delle regole fra Conte, Letta e gli esponenti dei territori dei due partiti. Lo schema è quello visto anche alle primarie di Roma, con le primarie 'ibride', sia nei gazebo che con il voto telematico.
Da definire se a votare saranno ammessi tutti gli elettori o solo gli iscritti. Nel primo caso, potrebbe esserci bisogno di una pre-registrazione per partecipare al voto, riferiscno fonti parlamentari del Pd, ma tutto è ancora da decidere e, al momento, quella che è stata definita è solo "la cornice" dentro la quale inserire le regole del voto.
"Siamo mossi dalla voglia di cambiare e dalla voglia di farlo insieme. Siamo qui insieme con una coalizione alla quale noi diamo grande importanza. È la coalizione che porterà Franco a fare il sindaco a Messina. È la coalizione che nelle prossime settimane farà le primarie e insieme sceglierete la prossima o il prossimo presidente della Sicilia", annuncia Letta: "Dalla Sicilia arriverà un grande messaggio di unità a livello nazionale per i progressisti. La Sicilia per noi sarà centrale", sottolinea il segertario del Pd: "Queste elezioni amministrative giocano un ruolo fondamentale a livello regionale. È la prima tappa di avvicinamento alle regionali di autunno, abbiamo iniziato una discussione molto produttiva sul metodo di scelta del candidato o della candidata. Le primarie rappresentano una forma di coinvolgimento e di apertura ai siciliani: è il modo migliore per scegliere un candidato o una candidata che possa essere vincente. Sono sicuro, vinceremo le elezioni regionali e saremo ancora più forti per le elezioni nazionali".
Che la sfida siciliana rappresenti un test di tenuta per la coalizione in vista delle politiche 2023 lo conferma l'appello che Letta rivolge al suo stato maggiore per vincere nel capoluogo siciliano: "Gli occhi di tigre", torna a chiedere ai suoi un segretario in versione Apollo Creed.
Una citazione che il leader dem aveva rispolverato nel corso della direzione nazionale del 16 aprile scorso, quando il 'nodo' Palermo era ancora tutto da sbrogliare.
A distanza di un mese e mezzo, e con Franco Miceli in campo, le fila dem si trovano a contrastare un centrodestra schierato con Roberto Lagalla, ma tutt'altro che compatto.
I colpi di fioretto fra gli schieramenti che partecipano alla coalizione, vedi l'intervista con cui Ignazio La Russa ha paventato una "fusione" Lega-FI in chiave anti Meloni, restituiscono l'immagine di una "Armata Brancaleone", come definita dai vertici dem.
Se fino a un mese fa una vittoria del centrosinistra a Palermo era ancora vista come una "missione impossibile", oggi l'impresa sembra più alla portata. Merito del lavoro fatto sui territori, che ha portato a rinsaldare l'asse con un M5s che nell'isola gode ancora di un consenso importante.
Su questo schema i dem intendono preparare anche le regionali siciliane in autunno, con la candidatura da scegliere attraverso le primarie di coalizione.
Letta conferma che lo strumento principe del Pd è lì a disposizione, nel caso ce ne fosse bisogno. Il colloquio della scorsa settimana con Giuseppe Conte - con il quale i contatti del segretario dem sono continui - è stato solo l'apertura del dossier. Si è parlato di regole e degli sturmenti attraverso i quali celebrare le eventuali consultazioni. Il primo nodo è rappresentato dai requisiti: parteciperanno solo iscritti o anche elettori e simpatizzanti? Quasi scontato che si riproporrà il modello delle primarie ibride viste a Roma, con il voto sia in presenza che da remoto.
La direzione regionale del Pd "ha approvato il regolamento", ricorda Letta. "Restano ancora alcuni punti aperti, ma in ogni caso il tavolo politico sta operando bene e con spirito costruttivo. A Palermo e Messina, il Pd ha invitato il M5S a presentare una propria candidatura e siamo riusciti a trovare un accordo su due nomi condivisi. È la linea seguita in questi mesi anche dal Movimento 5 Stelle a indicare che c'è la possibilità di scegliere insieme il candidato presidente della Regione".