AGI - Senza rilevanti distinzioni, i partiti continuano a schierarsi al fianco del popolo ucraino, giudicando legittima la resistenza contro l'aggressore russo. E dopo settimane di polemiche per la linea assunta dall'Anpi sul ricorso alle armi per la difesa di Kiev, il presidente Gianfranco Pagliarulo, a margine dell'incontro "La resistenza è il futuro" a Bari, corregge il tiro. E spiega: "Tutto è nato dall'invasione russa, moralmente e giuridicamente da condannare e condannata, senza se e senza ma, a cui hanno fatto e stanno facendo seguito uno scempio di umanità e di vita del popolo ucraino e una legittima resistenza armata. Oggi il punto è: come arrivare a una pace vera".
Pagliarulo si dice "amareggiato" dalle polemiche, e soprattutto dalla "demonizzazione di una posizione che non è soltanto quella dell'Anpi, ma che comprende tanta parte del mondo cattolico, laica e che - per quanto ne sappiamo - corrisponde al punto di vista di una larga, forse larghissima parte degli italiani".
Infine, il presidente dell'Anpi mette in guardia dal rischio di una espansione della guerra: "Nessuno nega che sia necessaria e oserei dire doverosa una resistenza armata nei confronti dell'invasore e dell'oppressore. Da questo ai provvedimenti da assumere c'+ una gradazione di possibilità che va sempre analizzata in relazione allo scontro e al contesto. Oggi il contesto comporta il rischio, anzi una realtà, di una escalation della guerra sia interna che esterna", visti "i toni sempre più parossistici del dibattito e delle polemiche tra i potenti del mondo".
Il presidente della Camera, Roberto Fico, pur sottolineando il "grandissimo patrimonio per il nostro Paese" rappresentato dall'Anpi, tuttavia tiene a ribadire che "non si può mai neanche per un solo momento - ma questo vale in generale, non solo per l'Anpi - mettere sullo stesso piano i diritti di chi è stato aggredito e di chi aggredisce".
Tra l'altro, per la terza carica dello Stato è anche "fuorviante chiamarla guerra, perché qui c'è un'aggressione in piena regola. Punto. La resistenza è sempre resistenza, qui c'è un caso di violazione del diritto internazionale, quindi è chiaro che il combattimento in questo caso è resistenza".
Fico quindi esorta partiti e movimenti politici ad "offrire risposte adeguate alle aspettative dei cittadini per assicurare la tenuta e il buon funzionamento del nostro sistema democratico".
Proprio a margine dell'Assise della formazione di sinistra Articolo 1, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio riconosce che "la strada della diplomazia e della pace è stretta e in salita", tuttavia, insiste il titolare della Farnesina, "è l'unica che possiamo percorrere, non possiamo pensare di risolvere la crisi se non con la diplomazia e dobbiamo armarci di diplomazia. L'Italia metterà in campo tutte le iniziative che servono per ravvivare il negoziato, che sta subendo un brusco rallentamento".
Il 'padrone di casa', Roberto Speranza, non ha dubbi su come definire ciò che sta accadendo: "Si tratta di un'aggressione ingiustificabile. Un atto scellerato commesso in violazione a tutte le norme del diritto internazionale. Su questo non possono esserci zone grigie o giudizi a metà", scandisce il ministro della Salute, che annuncia la presenza di Articolo 1 in piazza a Milano "al fianco dell'Anpi" in occasione del 25 aprile. Netto il giudizio dell'azzurro Roberto Novelli: "Per nascondere l'imbarazzo l'associazione si è nascosta dietro un poco credibile vittimismo. Le dichiarazioni del presidente Pagliarulo sulla guerra in Ucraina non sono che l'ultima puntata di una saga", afferma il deputato di Forza Italia, secondo il quale è "troppo comodo reclamare la verità solo quando fa comodo. La verità è che Anpi, associazione d'arma che per questa sua connotazione riceve contributi pubblici, è stata ed è caratterizzata da una forte connotazione ideologica per cui chiunque la pensi diversamente merita l'etichetta di fascista".
Si schiera con l'Associazione nazionale dei partigiani Nicola Fratoianni: "Credo che dovremo gridare con forza l'indignazione rispetto alla lista di proscrizione di chi oggi attacca la marcia Perugia-Assisi, ieri l'Anpi. È il potere del rovesciamento delle parole. Certo che la Russia è una autocrazia. Gli amici di Putin sono quelle organizzazioni neofasciste che da tempo chiediamo di sciogliere", dice il segretario di Sinistra italiana.
E il pentastellato Mario Perantoni respinge con forza "i tentativi di spingere ai margini del dibattito pubblico l'Anpi", in quanto rappresentano "l'ennesimo tentativo a sfondo revisionista di una politica di destra. Io sono a fianco dell'Anpi", conclude il presidente della commissione Giustizia di Montecitorio.