AGI - Oltre quaranta minuti di discorso, spesso pronunciato a memoria. A 85 anni, dopo due anni e mezzo di assenza dagli eventi dal vivo, Silvio Berlusconi torna sul palco e - sulle note di 'Forza Italia' e 'Azzurra libertà' - annuncia una "nuova discesa in campo".
Le citazioni del 1994 sono esplicite ma anche i riferimenti all'oggi: la condanna, netta, del comportamento di Vladimir Putin, nominato per la prima volta dall'inizio del conflitto in Ucraina il 25 febbraio, e le 'bacchettate' al governo di Mario Draghi, al quale chiede di tenere in maggiore considerazione le istanze dei partiti e il rispetto della dialettica parlamentare.
Contenuti i riferimenti agli alleati di centrodestra. FI si colloca al "centro" con "sondaggi in crescita", alternativa alla sinistra e alla destra, ma leale alla coalizione. Di Fratelli d'Italia lamenta come abbia perso l'occasione di partecipare a un governo di unità nazionale per il rilancio del Paese. Della Lega non parla proprio.
Davanti a una platea piena, che lo accoglie con cori e tricolori, ringrazia invece Antonio Lopez. Parlando prima di lui, il segretario del Ppe elogia il ruolo di FI nel centrodestra italiano, condannando i 'putiniani d'Italia' che la guerra in Ucraina ha contribuito, a suo giudizio, a "screditare", spegnendo la fiammata populista in Ue.
Berlusconi poi ringrazia tutti i dirigenti del partito, i ministri, e, in particolar modo il coordinatore Antonio Tajani. "In 28 anni non ho mai letto una sua dichiarazione nelle agenzie con un senso di sbaglio nelle sue parole", dice, con tutti i dirigenti di FI in prima fila, compresa la seconda carica dello Stato, Elisabetta Casellati.
Ma è la parte riservata a Putin la novità più eclatante del discorso. Berlusconi è nettissimo. "Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso e addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero", scandisce il presidente di FI.
"Io l'avevo conosciuto vent'anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace", sottolinea. "Di fronte all'orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità, condanna Berlusconi. "Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra".
"L'aggressione all'Ucraina, anziché portare la Russia in Europa, come volevo io, l'ha portata nelle braccia della Cina. Peccato, peccato!"
Poi il passaggio sul governo. "Noi abbiamo fiducia nella capacità del nostro governo di lavorare per il futuro ma il governo, devo dirlo, non può fare a meno del supporto delle forze politiche, noi compresi, e non può non considerare l'esistenza e la necessità di una normale dialettica parlamentare - lamenta il Cavaliere -. Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi".
"Noi non consentiremo mai a nessun governo, come non lo abbiamo mai consentito, di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire la casa, che per noi è sacra, è il simbolo dell'unità e della continuità della famiglia", chiarisce, confermando che la posizione di Forza Italia contraria alla formulazione della riforma del catasto come contenuta nella delega fiscale.
"Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire il risparmio che è il frutto di una vita di lavoro, di sacrifici e di speranze", insiste. "E infine la riforma della giustizia, come sulla delega fiscale per vivere in un Paese che sia davvero libero e sicuro per tutti - aggiunge -. E sulla riforma della giustizia ribadisco che ci aspettiamo un ampio dibattito in Parlamento con l'approfondimento delle nostre osservazioni senza che venga posta la questione di fiducia".
Poche le parole riservate agli alleati di centrodestra. Berlusconi conferma che la prospettiva euro-atlantica cui intende mantenere ancorata FI. E rimette Forza Italia al centro. "Il nostro centro è alternativo alla sinistra e distinto dalla destra, con cui siamo e saremo alleati. Il nostro centro è quello del Partito Popolare Europeo, il Ppe, il più importante partito nel Parlamento Europeo, il partito di cui siamo parte e che orgogliosamente rappresentiamo in Italia - afferma -. La nostra politica è sempre stata, di rigorosa e costante fedeltà all'Europa, di rigorosa e costante fedeltà all'Alleanza Atlantica, di rigorosa e costante fedeltà all'Occidente".