AGI - Una telefonata ieri e un incontro oggi dopo le fibrillazioni della maggioranza per la linea del M5s sulle spese per armamenti. Giuseppe Conte sale al Quirinale a metà pomeriggio per un colloquio con Sergio Mattarella, dopo il voto di fiducia sul dl Ucraina. Un colloquio che al Colle definiscono "informativo", come ne avvengono usualmente tra il Presidente e i leader dei partiti politici, e svolto "in un clima disteso e costruttivo".
La linea che Conte riferisce al termine dell'incontro al Quirinale è di sostegno al governo: "il M5s pone questioni politiche, abbiamo dimostrato responsabilità nel periodo più duro della pandemia, facendo l'interesse del Paese. Il M5s vuole contiuare a sostenere il governo, ma non rinunciamo a manifestare le nostre preoccupazioni" afferma Conte appena lasciato il Colle.
Poi il leader pentastellato ribadisce la sua preoccupazione per "una situazione di grande sofferenza del paese. Il paese sta soffrendo e noi, che abbiamo responsabilità politiche, dobbiamo subito costruire un sistema di intervento da non rinviare, perchè più tardi si interverrà e più la sofferenza potrebbe riverberarsi su famiglie e imprese che non possono pagare le bollette". Quanto alla guerra in Ucraina, Conte ha riferito che "abbiamo ragionato molto anche del conflitto che sta ancora continuando auspicando che l'Italia possa dare un contributo per una soluzione pacifica".
Nei giorni scorsi molti avevano attribuito alla moral suasion di Mattarella la linea di mediazione portata avanti dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, grazie alla quale sono rientrati i distinguo del M5s, ma si sa che il Colle ufficialmente non conferma mai tali iniziative. E oggi sulla genesi dell'incontro è girato un rumor ben preciso: il Capo dello Stato avrebbe convocato il leader M5s per un chiarimento sulla linea del Movimento che coinvolge impegni internazionali del Paese nelle due alleanze fondamentali, Nato e Ue.
Ma dal Colle non si avalla questo rumor e anche dal Movimento si spiega che ieri ci sarebbe stata una telefonata durante la quale Presidente e leader M5s avrebbero concordato di vedersi oggi a quattr'occhi per un ulteriore approfondimento. Agli atti resta il voto di fiducia del M5s al governo sul dl Ucraina e le dichiarazioni di sostegno all'esecutivo da parte di Conte. Certo, resta anche la preoccupazione di larga parte della maggioranza, a cominciare dal Pd, sulla tenuta del Movimento, e restano le richieste di tornare sul tema del 2% di spese per la Difesa quando arriverà il Def. Ma il Def vedrà la luce non prima della prossima settimana, i tempi per nuove mediazioni sono ancora possibili.