AGI - Le vicende delle ultime settimane (dalla rielezione di Sergio Mattarella in avanti) ridisegnano il quadro dei rapporti di forza tra i partiti. Nella Supermedia dei sondaggi di oggi, si viene sempre più a configurare una sorta di “corsa a due” tra Partito Democratico (stabilmente in testa con il 21%) e Fratelli d’Italia (ancora in crescita, oggi al 20,4%).
Si allarga infatti il divario tra questi due partiti e gli "inseguitori", con la Lega che perde lo 0,3% in due settimane (toccando un nuovo record storico in negativo da inizio legislatura) e il Movimento 5 Stelle, che scende anch’esso al 14,3%.
Alle spalle di Forza Italia (8,3%) fa registrare una flessione anche la federazione tra Azione e +Europa, che perde mezzo punto in due settimane, apparentemente senza ragione. Se all’inizio dell’avventura “federativa” tra questi due soggetti la somma dei loro consensi raggiungeva il 5%, oggi il calo è di quasi un punto. A conferma di una vecchia regola della politica, per cui 2 più 2 non fa (quasi) mai 4 – ma di solito qualcosa in meno.
Uno sguardo alle tendenze di lungo periodo fa emergere in modo ancor più netto la particolarità dell’ultimo periodo, con PD e FDI che – dopo diversi mesi di “mischia a quattro” – rimangono su consensi attorno al 20% o superiori, mentre Lega e M5S perdono gradualmente terreno.
Ma in questi giorni la politica discute molto di referendum, in particolare dei giudizi di ammissibilità (e soprattutto di quelli di inammissibilità) della Corte Costituzionale. A far scalpore sono state in particolare le bocciature relative ai quesiti sulla legalizzazione dell’eutanasia e alla legalizzazione della cannabis. Oltre a “vanificare” il gran lavoro di raccolta delle firme (che per la prima volta ha visto un forte utilizzo anche della tecnologia digitale SPID), questa bocciatura va a colpire due argomenti in cui gli italiani sembravano particolarmente ben disposti rispetto alle ragioni dei proponenti.
Secondo delle rilevazioni SWG realizzate a settembre dello scorso anno, infatti, gli italiani sono prevalentemente (56%) in disaccordo con l’attuale normativa che punisce chi coltiva cannabis, e in modo ancor più netto (58%) si sarebbero schierati per il “sì” al quesito abrogativo proposto dal comitato referendario (in entrambi i casi, si registra una quota di favorevoli a una maggiore legalizzazione tra i giovani e tra i laureati). Per quanto riguarda il fine vita, le percentuali sarebbero ancora superiori: sempre secondo SWG, favorevoli all’introduzione dell’eutanasia sarebbero l’83% degli italiani, contro un 17% di contrari (al netto di un 30% che non si esprimeva).
I referendum “sopravvissuti” al giudizio della Consulta riguardano invece la giustizia, e in particolare il ruolo e i poteri dei magistrati. Per una strana coincidenza, questa decisione è caduta alla vigilia del trentesimo anniversario dall’inizio dell’inchiesta “Mani Pulite”, che nel 1992 fu tra le principali cause del terremoto politico che portò alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
Proprio in occasione di questo anniversario, l’istituto EMG ha chiesto agli italiani un giudizio su quello che è ormai un episodio che fa parte della storia – e non più della cronaca – di questo Paese.
Scoprendo che, se la maggioranza relativa (45%) degli intervistati considera oggi l’inchiesta di “Mani Pulite” come un fatto positivo, esiste tuttavia una quota non indifferente (21%) di italiani che la pensano all’opposto, con più di un terzo di persone (34%) che si dicono non in grado di dare un giudizio.
Su un episodio così importante, che aprì di fatto una nuova “linea di frattura” nel sistema politico italiano – divenuta quasi una guerra di religione, quella tra “giustizialisti” e “garantisti” – gli italiani sembrano quindi non essere affatto tutti dalla stessa parte, a differenza di quanto avvenniva proprio in quei giorni, ormai 30 anni fa, quando le inchieste che sconvolsero la politica italiana potevano contare su un enorme consenso popolare.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 3 al 16 febbraio, è stata effettuata il giorno 17 febbraio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati.
I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 4 febbraio), EMG (8 e 10 febbraio), Ipsos (5 febraio), Noto (10 febbraio), Quorum (11 febbraio), SWG (7 e 14 febbraio) e Tecnè (12 febbraio).
La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.