AGI - Nessun vertice del centrodestra all'orizzonte. Nessun contatto tra Salvini e Meloni che dopo la partita del Quirinale non si sono più sentiti.
Il 'Capitano' leghista cerca di abbassare i toni: "Bisogna unire – ha osservato - non dividere. In Sicilia si sta litigando ma come Lega abbiamo il ruolo dei pacificatori perchè si può vincere. Meloni ha detto dei no, a Draghi e a Mattarella, noi abbiamo fatto una scelta di responsabilità".
Ed ancora: "Abbiamo il dovere di presentarci uniti: gli italiani non si meritano di vedere i litigi di questi ultimi tempi".
"Il presidenzialismo è storicamente una battaglia di tutto il centrodestra, quindi spero e confido che i miei alleati voteranno tutti compatti", rilancia la leader di Fdi.
Tra i due permangono le distanze e sullo sfondo resta il tema della leadership. Fratelli d'Italia è ferma sullo schema delle 'tre punte', ovvero sull'accordo siglato in passato nella coalizione: chi prende un voto in più alle Politiche ha la leadership.
Ma solo nei prossimi mesi si capirà se la frattura sorta dopo l'elezione del presidente della Repubblica si sarà ricomposta. La cartina di tornasole sarà la partita sulla legge elettorale.
Al momento Salvini e Berlusconi hanno detto no ad un sistema di tipo proporzionale, ma qualora si registrasse un'apertura il partito della Meloni si ritroverebbe isolata.
Intanto a livello territoriale le due forze politiche stanno dialogando. La trattativa intanto riguarda gli uscenti.
Le tensioni dei giorni scorsi avevano messo a repentaglio la compattezza dell'alleanza anche per le amministrative. Ma nelle prossime ore, secondo quanto si apprende, dovrebbe arrivare l'annuncio sui primi accordi.
Ad Alessandria dove è in pista l'uscente Cuttica (Lega) e a Verona dove cerca la riconferma Sboarina, sindaco che dal partito di via Bellerio era passato con Fratelli d'Italia.
Nella città scaligera si era parlato persino di un ritorno in campo di Tosi. L'intesa per la riconferma di entrambi è vicina. Segnali di disgelo, quindi, tra i due partiti.
Per ora, tuttavia, solo sulle comunali. Anche a Genova – dove domani si incontreranno i rappresentanti di Lega, Fdi e Noi con l'Italia – la coalizione si presenterà unita a sostegno dell'uscente Bucci.
Poi dopo aver chiuso la partita sugli uscenti si andrà alla ricerca di candidature condivise negli altri comuni dove si andrà al voto. A partire da Palermo, Parma, Padova, L’Aquila (l'uscente Biondi di Fdi dovrebbe essere confermato), Catanzaro, Taranto, Como. Al voto sono chiamate anche le città di Monza, Lucca, Lodi, La Spezia, Oristano, Gorizia, Rieti, Taranto, Viterbo, Piacenza, Pistoia.
Più complicato, invece, il 'dossier' sulla Sicilia. Oggi i parlamentari di FI hanno chiesto a Miccichè di candidarsi, mentre Fratelli d'Italia, convinta che il partito azzurro sia diviso, appoggia l'uscente Musumeci sul quale alla fine potrebbe convergere anche la Lega.
Altro segnale di disgelo la partecipazione di esponenti di Fratelli d'Italia nelle trasmissioni sulle tv berlusconiane dopo le polemiche dei giorni scorsi per l'esclusione da Mediaset di parlamentari del partito dell'opposizione.