AGI - Il primo braccio di ferro è nato sulla rosa dei nomi del centrodestra, Fratelli d'Italia era pronta a votare uno dei 'petali' annunciati, anche se la preferenza era per il magistrato Nordio, ma Forza Italia e Lega hanno preferito evitare la conta. Il sospetto di un 'big' di Fdi è che la mossa di optare per la scheda bianca anche al terzo scrutinio è legata al timore sulla tenuta dei gruppi. Il partito di Meloni ha però voluto inviare un segnale, prima chiedendo ai senatori di non partecipare alla prima chiama, poi puntando su un fedelissimo, Guido Crosetto, che anche grazie agli ottimi rapporti personali trasversali, ha ottenuto quasi il doppio del 'bottinò che Fratelli d'Italia ha in Parlamento.
E' chiaro che il voto di oggi da parte del centrodestra ha comunque sancito una crepa nella strategia comune della coalizione. Ma il vero 'segnale' di FdI è arrivato con la nota firmata dal deputato Delmastro secondo cui Casini "non è mai stato in partita" anche perchè rappresenta il proporzionale e il "centrismo", ovvero "un agghiacciante ritorno al passato". Un messaggio indirizzato contro chi, nella coalizione di centrodestra, crede che l'exit strategy possa essere l'ex presidente della Camera.
Salvini ha dato appuntamento ai suoi per una riunione che si terrà tra poco. Su Casini al Colle il partito di via Bellerio nei giorni scorsi ha già fatto sapere la sua contrarietà, così come su Draghi. Il 'Capitano' leghista sta vagliando le ipotesi in campo. Da una parte cercare di tenere il centrodestra, magari giocandosi le sue fiches sul presidente del Senato Casellati e cercando di 'pescare' voti tra chi punta a non precipitare verso il voto anticipato, oppure scegliere altre strade. Sembra impraticabile per Salvini la rotta che potrebbe portare a Elisabetta Belloni e anche il Mattarella bis allargherebbe la distanza tra Salvini e Meloni. Il leader leghista ha avuto una lunga e cordiale telefonata con Berlusconi.
Tra gli azzurri governisti c'è preoccupazione e si rilancia l'invito a Salvini ad evitare forzature, non escludendo che alcuni dei voti incassati da Crosetto possano provenire dalle fila di FI. Per i forzisti la linea di demarcazione e non mettere a repentaglio la legislatura. Un esponente del governo di FI riferisce che Salvini sta lavorando a una proposta non divisiva. I fedelissimi dell'ex ministro dell'Interno sono convinti che alla fine Salvini spariglierà le carte.
Ma il 'Capitano' leghista sta riflettendo sulla prossima mossa. Ieri, soprattutto i centristi, avevano avvisato il leader della Lega di non fidarsi di Conte ma il presidente pentastellato non ha cambiato opinione, supportato anche dalla posizione di Grillo che chiede che Draghi resti a palazzo Chigi.
La partita è ancora in stallo ma in queste ore si sta muovendo pure il fronte di chi ritiene che non si possa spaccare la maggioranza. Sulla stessa lunghezza d'onda di Draghi, insomma. Un 'frontè che trova in Letta e Di Maio gli 'alfieri' della stabilità. Chiaro l'avvertimento del segretario Pd: l'operazione Casellati "farebbe saltare tutto".