AGI - Scheda bianca al primo scrutinio, preservare il nome di Andrea Riccardi e aprire un confronto 'vero' con il centrodestra. Sono queste, stando a quanto viene riferito da fonti del Nazareno, le indicazioni emerse nel corso del vertice di questa mattina fra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, più i capigruppo di Camera e Senato. Un confronto tanto più necessario dopo le assemblee con i grandi elettori di Pd, Leu e M5s, dalle quali sono emerse posizioni diverse rispetto alle dichiarazioni fatte nella giornata di ieri. Il primo nodo riguarda lo stop arrivato dal segretario dem a candidature di centrodestra.
Letta, ospite ieri di Fabio Fazio, ha infatti avvertito che qualunque altro nome "di parte" che provenga dal centrodestra è "destinato a fare la fine di quello di Silvio Berlusconi". Una posizione che non trova d'accordo Giuseppe Conte. Parlando ai grandi elettori, il presidente del M5s ha sottolineato che "a differenza di Pd e Leu, non abbiamo remore a considerare una candidatura che venga dal centrodestra". Un concetto ribadito ai microfoni anche questa mattina.
Il secondo punto di criticità sulla direttrice Pd-M5s-Leu riguarda il nome di Andrea Riccardi. Conte avrebbe preferito tenere il più possibile coperto il nome di Andrea Riccardi e non tirarlo fuor di cilindro se non al momento giusto. Averlo fatto prima dell'inizio della prima votazione, è il ragionamento, rischia di 'bruciarne' la candidatura. Dai tre partiti si è alzato, quindi, un coro unanime: "E' un candidato dal profilo giusto". E Letta si è spinto a indicarlo come "il candidato ideale".
Il timore, in casa M5s, è che sia troppo tardi per tornare indietro. Per un parlamentare di primo piano, poi, ci sarebbe stato del dolo: il Pd, in altre parole, avrebbe volutamente portato avanti il nome di Riccardi per rispondere a eventuali nomi di centrodestra, cosi' da favorire l'ascesa al Colle del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di Draghi, tra l'altro, parlerà oggi pomeriggio Enrico Letta con Matteo Salvini. Un incontro dal quale ci si attendono passi avanti nel percorso che porta alla scelta del Capo dello Stato. Su Draghi c'è da superare lo stop arrivato dal centrodestra con il comunicato che annunciava il passo indietro di Berlusconi. E dubbi non mancano nemmeno nel M5s.
"Domani incontrerò Salvini e mi metterò" a ragionare insieme a lui, ha detto Letta a Fabio Fazio. "Mi ha molto stupito leggere il contenuto del comunicato. Fra i temi di cui parleremo con gli esponenti di centrodestra c'è l'eventuale candidatura di Draghi per capire se le dichiarazioni di Berlusconi sono ultimative oppure no".
Se questo sarà "il primo punto dell'incontro con Salvini", come sottolinea il leader dem, il secondo punto è altrettanto delicato e riguarda l'ipotesi di un secondo mandato di Sergio Mattarella. Una speranza ancora accesa tra i gruppi parlamentari di M5s, ma anche del Pd. Alla domanda diretta del titolare di "Che tempo che fa", Letta risponde con un sorriso: "Per me e per noi, Sergio Mattarella sarebbe il massimo, la soluzione perfetta, sarà anche questo un tema di cui parlero' domani con Salvini". La strada, in ogni caso, si sta mettendo in discesa a sentire il segretario. Letta si dice ottimista sulla partita Quirinale, al punto da indicare il tempo che manca al 'triplice fischio'.