AGI - “Deve essere il Parlamento a dare la risposta definitiva”: per Francesco Clementi docente di diritto pubblico comparato all'università di Perugia, interpellato dall’AGI, è questo il ‘cuore’ della recente sentenza della Corte Costituzionale secondo cui è inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri nei confronti del Governo, sollevato da cinque parlamentari residenti in Sardegna e in Sicilia contro la disposizione che ha stabilito che, a partire dal 10 gennaio, l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico sia subordinato al possesso del cosiddetto super green pass.
I ricorrenti, privi del super green pass, sostenevano come tale obbligo impedisse loro di partecipare ai lavori parlamentari, in particolare, all’elezione del presidente della Repubblica in programma lunedì prossimo.
“In attesa di leggere le motivazioni deduco che la Corte Costituzionale - ha spiegato Clementi - abbia voluto far emergere due elementi. Il primo è che non siamo tutti uguali, il principio di uguaglianza deve essere valutato alla luce della funzione costituzionale che i parlamentari esercitano. Secondo, in ragione di questa distinzione tra cittadini e parlamentari - ha osservato il costituzionalista - sono le stesse Camere che si devono curare di come trattare questo caso. I parlamentari in quanto tali rientrano nel dominio delle decisioni che prende il Parlamento”.
Dunque, la questione “si deve articolare - ha concluso - dentro ad un eventuale conflitto tra parlamentari all’interno delle stesse Camere”.
L’esercizio delle attribuzioni specifiche di deputati o senatori “deve essere garantito dai competenti organi delle Camere, nel rispetto della legislazione vigente”, è questo il passaggio della sentenza della Consulta fulcro del ragionamento di Clementi.