AGI - "Interverrò a ogni udienza del processo. Non hanno trovato niente e stanno facendo pesca a strascico". Lo afferma il leader di Italia viva, Matteo Renzi, commentando il processo sulla Fondazione Open. Renzi sottolinea: "Imprenditori hanno liberamente deciso con dei bonifici di finanziare la Fondazione Open".
Renzi contesta le "perquisizioni alle 6,30 del mattino. Sono pubbliche le mie mail anche di quando ero Presidente del Consiglio. Hanno violato la privacy, pubblicando sms senza alcun rilievo penale. Per le perquisizioni hanno usato più persone per Open che non per Matteo Messina Denaro".
L'ex premier contesta anche la pubblicazione del suo conto corrente. "Hanno spiattellato sul 'Fatto quotidiano' il conto corrente di un parlamentare. Sono dati che erano stati tutti regolarmente dichiarati. Ma come è possibile che sia stato acquisito il conto corrente di un parlamentare senza seguire le necessarie procedure?".
Renzi prosegue: "Hanno fatto un'operazione di 'sputtanamento mediatico'. È lo stesso pm che arrestò i miei genitori. Arresti che sono stati poi annullati. È lo stesso pm che ha indagato mio cognato e mia sorella. Non mi sento perseguitato, ma questo processo è mediatico. Non si parla nè di Venezuela nè di mascherine. Sui media si parla solo di Open. Io non ho paura della verità, mi difenderò nella sede penale e in Parlamento. Chiederò anche i danni in sede civile per i miei figli e la mia famiglia. Male non fare paura non avere. Non c'è mai stato un finanziamento illecito. La verità è più forte delle fake news".