AGI - Sardegna e Sicilia al voto per le comunali anche oggi, una settimana dopo le amministrative che si sono tenute nel resto d'Italia sono chiamati alle urne i cittadini delle due regioni autonome.
In Sardegna sono coinvolti 98 comuni, su un totale di 377. Le urne saranno aperte domenica dalle 7 alle 23 e il giorno successivo dalle 7 alle 15. Sono tre i centri con oltre 15 mila residenti. In due potrebbe esserci il turno di ballottaggio il 24 e 25 ottobre: Carbonia (Sud Sardegna), con 26.472 abitanti, e Capoterra (Città metropolitana di Cagliari), con 22.435.
L'affluenza di domenica in Sardegna è stata del 45,43%, inferiore rispetto al 66% di cinque anni fa, quando però si era votato solo di domenica. In Sicilia è stata del 44%.
A Olbia (Sassari), con 60.491 abitanti, si sfidano, invece, solo due candidati: il sindaco uscente del centrodestra, Settimo Nizzi,(FI) e Augusto Navone, sostenuto da una coalizione civica, perciò il risultato si conoscerà già al primo turno. Solo 27 dei 98 comuni al voto superano i 3 mila abitanti.
L'84% dei candidati alla carica di sindaco sono uomini, mentre le donne sono il 16%.
Spopolamento e carenza di candidati
Il numero dei comuni sardi chiamati a eleggere sindaco e consiglio comunale era inizialmente pari a 102, ma in quattro non sono state presentate liste: Gonnoscodina, Seneghe e Zerfaliu, nell'Oristanese, e Sorgono, nel Nuorese. Quest'ultimo, così come Seneghe, erano commissariati e resteranno tali.
Minacciati da un persistente fenomeno di spopolamento, i piccoli comuni della Sardegna si sono trovati ad affrontare una nuova emergenza: quella della mancanza di sindaci e amministratori. In 35 è stata presentata una sola lista.
In particolare, nell'Oristanese, ai tre comuni senza liste si aggiungono i 9 in cui gli aspiranti sindaci dovranno sfidare il quorum, perché la loro lista è stata l'unica presentata e non ci sono concorrenti: potranno contare sul nuovo provvedimento che abbassa il quorum, dal 50% al 40%, ma non sarà facile.
Non basta lo spopolamento a spiegare l'assenza di candidati: gli amministratori locali uscenti chiamano in causa le eccessive responsabilità, a fronte di emolumenti molto contenuti e della necessità di stipulare onerose polizze assicurative, e talvolta gli atti intimidatori che alcuni di loro hanno subito durante il mandato.
Nei 14 Comuni con più di 5 mila abitanti chiamati al voto - Olbia, Carbonia, Capoterra, Sarroch, Elmas, Serramanna, Domusnovas, San Giovanni Suergiu, Villacidro, Orosei, Siniscola, Dorgali, Sennori e Gonnesa - si potrà esprimere una doppia preferenza di genere, purché i candidati prescenti siano nella stessa lista. La commissione regionale per le pari opportunità nei giorni scorsi ha incoraggiato gli elettori a servirsi di questo strumento che considera "determinante per incrementare la partecipazione delle donne nella vita politica e istituzionale".
In Sicilia
Si vota in 42 comuni siciliani. Le sfide più importanti nel Catanese e, nel Ragusano, a Vittoria.
In quest'ultimo comune, sciolto per mafia nel 2018, la corsa a quattro potrebbe non esaurirsi al primo turno. Si torna a votare dopo una gestione commissariale "record", oltre tre anni. Sono 312 i candidati al consiglio comunale.
E' un voto desiderato per anni, e ritardato per varie vicissitudini – tra cui la pandemia - per quattro volte; ottobre 2020, novembre 2020, marzo 2021 e maggio 2021: una successione di rinvii.
Sono in quattro i candidati alla carica di sindaco: Francesco Aiello, sostenuto da quattro liste (Pd; Cento passi, Aiello sindaco e Psi-Vittoria in Azione; Salvatore Di Falco con tre liste (Vittoria Unita, Di Falco sindaco e In Movimento); Piero Gurrieri con tre liste (Movimento 5 stelle 2050, Città libera e Nel cuore Vittoria negli occhi il futuro) e Salvatore Sallemi con tre liste (Lega Salvini Sicilia, Diventerà bellissima e Giorgia Meloni per Sallemi sindaco-Fratelli d'Italia). Tra i candidati solo uno, Di Falco si è dichiarato possibilista per eventuali apparentamenti, esclusi invece dagli altri candidati.
Quattro candidati sindaci anche a Grammichele, nel Catanese, con quattro liste che portano il loro nome. Scompaiono i simboli dei partiti tradizionali. In lizza vi sono Antonio Iossa, Pippo Greco, Davide Malaspina e l’uscente Giuseppe Purpora. Delle quattro liste a sostegno del sindaco saranno 64 i consiglieri che tenteranno la scalata al consiglio comunale: 38 gli uomini e 26 le donne.
A Ramacca i candidati a sindaco sono cinque. Si ricandida Pippo Limoli alla guida della lista ‘Ramacca per amore’. Concorrono Giuseppe Lanzafame, già presidente del consiglio nella precedente sindacatura Limoli, alla guida della lista “E’ ora di cambiare”. Ci sono poi: Nunzio Vitale candidato e rappresentante della lista “Ramacca costruiamo una bella storia”; l’imprenditore Salvatore Ambelice a capo della lista “Nuova Ramacca e Libertinia” e per ultima Teresa Corallo esponente del M5S si presenta con la lista “Ramacca in Movimento”.
Cinque candidati a sindaco anche a Adrano: due consiglieri uscenti, un ex sindaco, un ex assessore e un ufficiale dei carabinieri in congedo, sostenuti da 15 liste. Adrano torna alle urne con un anticipo di due anni: lo scorso marzo il sindaco uscente Angelo D’Agate era stato sfiduciato. Coalizione più ampia per Carmelo Pellegriti di 44 anni con un passato di tre volte consigliere comunale e una di consigliere provinciale. Lo sostengono: Udc, Fratelli d’Italia, le civiche ‘Quadrifoglio’. Mettiamoci il cuore’ e ‘Vivere a colori’.
Torna in campo anche l’ex Fabio Mancuso, 57 anni, per due volte gà primo cittadino di Adrano, e tre volte deputato regionale. Tre liste a suo sostegno: le civiche ‘Rinasce Adrano’ e Adraniti sempre’ e il ‘movimento per Adrano’. Candidato per il centro sinistra sarà Vincenzo Calambrogio, supportato dall’alleanza giallorossa Pd e M5S e dalla lista ‘Adrano bene comune’, lista questa composta da da candidati ‘cento passi per la Sicilia’ e ‘Adrano dinamica’.
Il più giovane candidato a primo cittadino è Agatino Perni di 32 anni, ma con un’esperienza alle spalle ben consolidata per avere fatto per due volte il conisgliere comunale. Al suo fianco tre liste civiche: ‘Sfida collettiva’, ‘Adrano protagonista’ e ‘Adrano siamo noi’. Ultimo candodato sindaco, il tenente colonnello in congedo Gaetano Birtolo, 65 anni. La sua è una prima esperienza in politica con una sola lista a suo favore: ‘Salvare Adrano’.
Infine, Caltagirone. Primo turno elettivo dall’esito incerto e dunque probabile turno di ballottaggio. Il comune è stato guidato fino a oggi da Gino Ioppolo, coordinatore del movimento che fa capo al presidente della Regione Nello Musumeci, “Diventerà bellissima”. Nel centrosinistra spicca in nome a candidato primo cittadino Fabio Roccuzzo, con un passato in politica, fu vice presidente del consiglio provinciale a capo di una coalizione composta da Pd, M5s, e dalle liste civiche ‘Cives’, ‘Bene comune’, ‘Cittadini Volentoerosi’ e Futura. Ritrovata unità nel centrodestra che schiera in campo Sergio Gruttadauria: a sostenerlo Forza Italia Moderati per Gruttadauria, Democrazia Cristiana, Diventerà Bellissima, Caltagirone domani e Caltagirone al centro, il ‘Quadrifoglio’ e Fratelli d’Italia. Ai due schieramenti con a capo i partiti tradizionali supportati da liste civiche, si aggiungono due progetti civici, ‘Caltagirone sempre e per sempre’ con a capo Robero Gravina e il movimento cittadino ‘Zia Peppina’ con a capo Giuseppina Aliotta.