AGI - Un "redde rationem". È quello che eletti e attivisti si aspettano a partire da domani dopo l'esito delle amministrative per il Movimento 5 Stelle, giorno in cui, in tanti - al termine della pausa pre elettorale - si ritroveranno fra Camera e Senato nelle cui Aule prende l'avvio l'esame della Nadef.
"È vero, siamo ancora alle proiezioni, ma basta guardare i risultati delle liste, siamo sempre sotto rispetto agli altri e che poi la ricetta Napoli con 'Manfredi' sia vincente boh.... di fatto è un candidato del Pd e non nostro", si osserva.
Nonostante la grande, e riconosciuta - si sottolinea - fatica di Giuseppe Conte, alla guida del Movimento da un pugno di settimane, la rabbia di diversi esponenti pentastellati non si trattiene.
Se è vero che a Roma il risultato che si profila per Virginia Raggi non è catastrofico, anche se difficilmente dovrebbe agguantare il ballottaggio, è altrettanto vero che, di fatto, i 5 stelle riescono a vincere dove si sono presentati con il centrosinistra. Ma, come indicato nella road map da Conte, questo non basta.
"Esito terrificante", c'è però chi scrive in chat, l'effetto "traino di Conte non c'è stato", è la tesi a caldo. Il nuovo corso di cui parla l'ex premier? "Sembra un suicidio" e "la non considerazione dei parlamentari è spaventosa", è la reazione.
In ambienti che sostengono a spada tratta il leader - che stasera dovrebbe essere a Napoli per festeggiare la vittoria di Manfredi - il mood è differente ed è quello raccontato dallo stesso Conte: questo è il tempo della "semina", il nuovo corso va avanti.