AGI - Le legge che permette la coltivazione domestica della cannabis, sebbene limitata a quattro piantine femmine, muove un passo in avanti con l'adozione del testo base da parte della Commissione Giustizia della Camera. A votare a favore del provvedimento sono stati Pd, M5s, Leu e Più Europa, ma la maggioranza si spacca, con il centrodestra contrario e Italia Viva che si astiene. Il testo prevede che sia consentita "a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto".
Pene minori
Inoltre, vengono previste pene minori per la 'lieve entità'. Soddisfatto il relatore del provvedimento e presidente della commissione, il 5 Stelle Mario Perantoni: "La coltivazione in casa di canapa è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico, e che spesso non la trovano disponibile, oltre che per combattere lo spaccio ed il conseguente sottobosco criminale".
Nuovo fronte nella maggioranza
Il voto di oggi apre però un nuovo fronte di scontro all'interno della maggioranza. Lega e Forza Italia, come da pronostico, hanno votato compatte assieme a Fratelli d'Italia. Blocchi contrapposti che sembrano riproporre quanto visto con il disegno di legge Zan. Tanto che, fra i primi a commentare è proprio Andrea Ostellari, senatore leghista e relatore del ddl Zan al Senato.
“Quando si parla di droga, non esistono fatti di lieve entità. Esistono vite bruciate e famiglie distrutte. La soluzione al problema non è la depenalizzazione, ma l’incremento delle pene, anche nei confronti dei piccoli spacciatori", spiega Ostellari: "Le istituzioni devono dare messaggi giusti, senza complicità con una cultura di solitudine e morte. La proposta di legge della Lega c’è ed è chiara, depositata al Senato e alla Camera. Ripartiamo da quella".
La linea di FdI
Una linea che punta a rinviare il tema alla prossima legislatura come emerge anche dalla nota del capogruppo e dei componenti della Lega in commissione Giustizia alla Camera: "Abbiamo chiesto il disabbinamento della nostra proposta, perché in nessun modo vogliamo possa essere accostata al testo oggi approvato e per evitare che decada. Potremmo così incardinarla nuovamente e, quando il centrodestra sarà maggioranza di governo, approvarla".
Modifiche possibili
Di contro, per il deputato Pd Alessandro Zan quella di oggi è "una bella notizia. L'obiettivo", aggiunge Zan, "è depenalizzare la coltivazione per uso personale, in particolare per fini terapeutici. Anche su questo l’Italia è in ritardo ed è necessario accelerare. Quello della palude, tuttavia, è un rischio ben presente anche all'esponente radicale di Più Europa, Riccardo Magi: “Il testo necessita di ulteriori modifiche affinché si possa fare un sostanziale passo in avanti, ma è urgente in questo momento che la maggioranza che oggi si è manifestata in Commissione si impegni a portare al più presto la proposta in Aula. Va evitato che nell’affollamento dei provvedimenti di iniziativa governativa questo Testo Base non proceda”.
Un colpo alla criminalità
I Cinque Stelle tengono aperta la porta ad eventuali modifiche e, con il capogruppo in Commissione, Eugenio Saitta, spiegano che "si tratta di un testo base, quindi modificabile e migliorabile, che rappresenta un importante passo avanti rispetto a una legge tanto attesa”. Saitta mette l'accento sulle implicazioni terapeutiche e di lotta al crimine organizzato del provvedimento: “Guardiamo all'uso terapeutico per patologie gravi ben sapendo che, alle sofferenze dei malati, si aggiungono i grandi problemi legati all’approvvigionamento come più volte segnalato dai pazienti. Da tempo chiediamo perché non dobbiamo aiutare chi si trova ad affrontare situazioni di sofferenza. Va anche ribadito che questa legge si pone come obiettivo anche quello di combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti e le grandi organizzazioni criminali che ne hanno il controllo”, conclude Saitta.
Un concetto, questo, ribadito anche da Davide Aiello, componente M5s della Commissione Antomafia: “Nelle audizioni che sono state svolte il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho e altri illustri auditori hanno evidenziato come la coltivazione a uso personale ridurrebbe la necessità, per il consumatore di droghe leggere, di rivolgersi al mercato illegale e quindi sarebbe un duro colpo per le mafie”, spiega Aiello.
Centrodestra (quasi) compatto
A remare contro il provvedimento potrebbero essere proprio le divisioni nella maggioranza che si sono palesate anche oggi e su cui si sofferma il partito do Giorgia Meloni. "Maggioranza ancora una volta spaccata", sottolineano i deputati Carolina Varchi e Maria Teresa Bellucci, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia e Responsabile del Dipartimento Dipendenze FdI. "In tema di sostanze stupefacenti in commissione Giustizia le sinistre approvano un testo base che finirà inevitabilmente per favorire il consumo di droga oltre a promuovere comportamenti pericolosi che minacciano il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione", aggiungono.
"Su questo tema è scontato che non potessero essere d’accordo forze di centrodestra e di centrosinistra. Ed è indispensabile e necessaria una comunione di intenti per impedire che prevalga l’anima sinistra di questo Governo. Come FdI ci batteremo sempre per una vita libera dalle droghe e, in ragione di ciò, ci opporremo convintamente all’approvazione di questo testo votando fermamente contro anche in Aula".
Unica voce fuori dal coro nel centrodestra è quella di Elio Vito, deputato di Forza Italia: “Testo base ddl Perantoni approvato! Ringrazio il mio gruppo Forza Italia Camera ed il Capogruppo Roberto Occhiuto per avermi dato l’opportunità di manifestare il mio voto favorevole, in coerenza con la mia storia e le mie convinzioni radicali ed antiproibizioniste”.