AGI - L'Aula della Camera ha bocciato l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia sulla responsabilità diretta dei magistrati. I voti a favore sono stati 37, i contrari 220, 181 gli astenuti. Sull'odg il governo ha dato parere contrario. Un voto che ha spaccato la maggioranza, preceduto da un aspro dibattito in Aula della Camera, impegnata nelle votazioni degli odg sulla riforma del processo penale. Forza Italia, Lega e Coraggio Italia si sono astenuti, mentre Italia viva ha lasciato libertà di voto e Pd, M5s e Leu hanno votato contro.
Il testo respinto dall'Aula impegnava il governo "ad assumere le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a modificare il meccanismo in base al quale opera la responsabilità dei magistrati, configurandolo secondo un principio di responsabilità diretta, in ottemperanza al dettato dell'articolo 28 della Costituzione e a garanzia di una maggiore tutela di tutti i cittadini".
La mozione ha causato momenti di alta tensione nell'Aula della Camera, impegnata nel voto sugli odg sulla riforma del processo penale, e una rissa sfiorata tra Leu e Italia viva. Tema del 'contendere' la responsabilità diretta dei magistrati, argomento contenuto in un ordine del giorno di Fratelli d'Italia, sul quale il governo ha dato parere contrario. Ma Forza Italia, Lega e Coraggio Italia, rivendicando come il tema sia da sempre un loro cavallo di battaglia e rientra tra i quesiti del referendum promosso anche dalla Lega, hanno annunciato il voto di astensione. Una linea che fa insorgere Pd e Leu in particolare, che richiamano gli alleati di governo alla "responsabilità" e al rispetto della "lealtà".
Italia viva, che sostiene il referendum sulla giustizia, annuncia la libertà di voto. Ma i richiami alla lealtà provenienti da dem e Leu fanno insorgere il renziano Roberto Giachetti che, rivolgendosi al Pd, afferma: "Non vi ho visto rispettare questa lealtà quando in commissione insieme a M5s avete mandato sotto il governo sul decreto semplificazioni e anche lei Fornaro parla di lealtà quando dal suo partito è stato insultato il premier Draghi", riferendosi alla festa di Articolo 1 dove il giornalista Travaglio, di fronte ad esponenti del partito che sostiene il governo, ha pesantemente attaccato il premier, senza presa di distanza dagli organizzatori.
A quel punto il capogruppo di Leu si è alzato dal suo posto dirigendosi verso i banchi di Iv, subito richiamato dal presidente Roberto Fico. Attimi di tensione ma il tutto si è risolto senza incidenti.