AGI - Il primo confronto tra i quattro sfidanti per il Campidoglio ha acceso la campagna elettorale in vista del voto in autunno. In un'ora e mezzo di interventi non sono mancate accuse incrociate, botta e risposta e spigolosità tra i candidati, con cinque minuti finali di bagarre tra Virginia Raggi, Carlo Calenda e Roberto Gualtieri.
Scintille soprattutto tra la sindaca e l'ex ministro dell'Economia, lo sfidante di centrosinistra. In barba alle possibili intese al secondo turno. Mentre Enrico Michetti, in corsa per il centrodestra, ha lasciato il palco in anticipo chiosando, "la rissa no". Nel caldo afoso di fine luglio, nel giardino della Casa dell'Architettura i candidati si sono alternati parlando del futuro della città, dai fondi Recovery alla programmazione urbanistica fino ai poteri per Roma Capitale.
"La trasformazione è in atto, con me continuerà ad andare avanti. Roma è come una Ferrari, quando sono arrivata era completamente ferma, ora dobbiamo farla correre verso il futuro" ha esordito la sindaca, rivendicano i risultati raggiunti. Subito Gualtieri ha ribattuto: "La descrizione di una città che si è rimessa in funzione, sui trasporti e sui servizi, purtroppo non funziona e i romani se ne sono accorti a loro spese in questi anni".
Mentre Calenda ha ironizzato: "Se Roma fosse una Ferrari sarebbe quella dove non si riuscivano a mettere bene le marce. Non si può progettare il futuro senza rimettere in piedi trasporti, rifiuti, manutenzione del verde".
Più conciliante Michetti, che ha sostenuto: "Abbiamo bisogno di pacificazione e semplificazione normativa. Roma ha avuto tanti momenti bui ma poi si è sempre ripresa, Ottaviano, dopo aver pacificato, ha garantito altri 500 anni di primato del pianeta. Roma va rigenerata". Gli ha risposto Gualtieri: "Non riporteremo Roma all'Impero romano, non abbiamo questa ambizione...".
Con il passare dei minuti gli animi si sono surriscaldati, regalando il primo vero assaggio di campagna elettorale dopo settimane di sterili rimpalli via social tra i candidati. "Mi verrebbe da dire che dopo tante chiacchiere ho dimenticato la domanda", ha incalzato la Raggi rivolta ai due ex ministri (Calenda e Gualtieri, ndr) "da loro non e' arrivato un euro per la città".
Con Gualtieri che le ha rinfacciato: "Da ministro ho fatto due bandi per il trasporto rapido di massa, i soldi li hanno presi Torino, Milano, perché da Roma non è arrivato nulla, non è stato progettato un solo chilometro di metropolitane, solo funivie". Sui fondi Recovery anche Calenda è entrato a gamba tesa: "Virginia, la lista di opere che hai mandato è una presa per i fondelli, la gente si mette a ridere quando vede progetti con quella scadenza. Infatti abbiamo avuto 300 milioni su Cinecittà e 500 sul turismo, e basta".
Un crescendo di accuse da cui Michetti ha scelto di tenersi fuori: "Non replico alle provocazioni". Qui il leader di Azione lo ha ripreso: "Non possiamo parlare ai romani del sesso degli angeli, dei Cesari, è una cosa ridicola". Il finale, sui rifiuti, è stato un crescendo di scambi verbali. Gualtieri a Calenda: "Sono stupito dal tuo cerchiobottismo politico". La Raggi: "Se vi fa piacere dire che è tutta colpa mia va bene, ma la Regione è fanalino di coda". Sipario, la campagna e' entrata nel vivo.