AGI - Enrico Letta rassicura sulla tenuta del governo Draghi ma esclude in futuro una partecipazione del Pd a eventuali governi di larghe intese o tecnici dopo la prossima tornata elettorale, nel 2023.
"Nella prossima legislatura andremo al governo solo se avremo vinto le elezioni. Il partito del potere non fa bene al Partito Democratico" assicura il segretario dem, partecipando alla 'Repubblica delle idee', a Bologna.
Quanto all'esecutivo in carica, Letta non crede che le fibrillazioni sulla giustizia e tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo possano mettere a rischio la stabilità di Mario Draghi. "Il dibattito interno ai 5 Stelle è un dibattito naturale e fisiologico, come in ogni partito", afferma. "Io non penso che questo abbia ripercussioni sulla vita del governo e spero soprattutto che il governo vada avanti e si chiariscano al loro interno".
Il segretario del Pd è poi netto nel condannare quanto avvenuto alla Gkn in provincia di Firenze dove 422 dipendenti sono stati licenziati via mail."E' assolutamente inaccettabile quello che è successo alla Gkn, così come quello che è successo in Brianza dove, dopo aver incontrato i lavoratori, ho chiesto al governo di aprire immediatamente un tavolo per ribaltare la situazione che si era creata. La stessa cosa deve avvenire anche a Firenze". "L'intero sistema Paese, governo, Confindustria, imprese, deve rendersi conto che se questo è l'andazzo del dopo 30 giugno, allora va cambiata" la norma sullo sblocco dei licenziamenti, ha detto. "Se questo è l'andazzo, - ha insistito - noi dobbiamo rivedere la norma del 30 giugno, messa a punto con modalità selettiva. Prendere atto e cambiare. Poi c'è il tema dell'inafferrabilità della leadership delle aziende".