AGI - Si fa sempre più netto lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Nel Movimento 5 stelle l'aria di tempesta non sembra calmarsi e il quadro che emerge dalle riunioni di mercoledì sera dei gruppi del Senato e della Camera è di una frattura dagli esiti ancora indecifrabili.
Sarebbero più di cento i parlamentari pronti a schierarsi con l'ex presidente del Consiglio, protagonista mercoledì di un duello via social con il Garante, che in un video rinfaccia a Conte una totale mancanza di comunicazione sul nuovo assetto che vorrebbe dare alla sua creatura. "La Carta dei valori non l'ho mai vista, ho visto una bozza", dice Grillo. "Di Codice etico mai parlato, la transizione 2050 forse se l'è dimenticata nello Statuto", aggiunge negando di essere il "padre padrone del Movimento" e di esserne invece "il papà" e di aver fatto "cose straordinarie" che non rinnega.
Dura la replica di Conte, che chiede alla controparte di "non dire falsità sul mio conto e sul mio operato". L'avvocato si dice anche pronto a pubblicare "una fittissima corrispondenza documentale" che testimonia la sua totale trasparenza. "Il mio progetto va avanti" e non resterà "chiuso in un cassetto", e' l'affondo finale. Parole che qualcuno paragona a un nuovo 'predellino', all'avvio di una possibile scissione.
Al fianco di Conte si schiera compatto il gruppo del Senato che in una nota conferma la fiducia al capo politico reggente, Vito Crimi, (che ieri aveva annunciato una riflessione sulla permanenza nel Movimento) e chiede di sottoporre al voto degli iscritti lo statuto. Non però sulla piattaforma Rousseau. Tra i big M5s, infine, Luigi Di Maio lavora per l'unità, tato che in mattinata ha avuto un incontro di circa un'ora con l'ex premier nella sua abitazione romana.