AGI - La giornata del centrodestra si chiude con l'ufficializzazione di un nuovo ticket, dopo quello Michetti-Matone, lanciato la settimana scorsa, per il Campidoglio. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto sarà candidato alla presidenza della Regione Calabria, in coppia con il leghista Nino Spirlì, candidato vice.
E' invece nuovamente 'fumata nera' dal vertice dei leader sulle candidature di Milano, Bologna e Napoli: tre nodi rinviati alla settimana prossima. C'è chi annuncia un nuovo vertice giovedì alle 15, anche se Matteo Salvini smentisce che siano partite le convocazioni.
Se su Napoli è considerato superabile il 'no' del pm Catello Maresca alle liste con i simboli di partito, a Bologna si attende l'esito delle primarie del centrosinistra e compare una 'new entry' nella rosa dei candidati, Ilaria Giorgetti, che, proposta da Forza Italia, va ad aggiungersi ai nomi di Fabio Battistini e Roberto Mugavero.
Il vero nodo resta Milano, dove Salvini vuole proporre un altro ticket con - è l'unica certezza - con Gabriele Albertini candidato vice. Oggi l'ex sindaco del capoluogo lombardo ha spiegato, in un'intervista al Corriere della sera, di aver dato la sua "adesione" alla candidatura di Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum e genero di Ennio Doris. Allo stato, Di Montigny è favorito e dovrebbe incontrare nei prossimi giorni Giorgia Meloni e gli altri esponenti del centrodestra. Ma non è escluso che Fratelli d'Italia possa proporre un altro nome. Salvini ha chiarito che tutti i candidati "saranno civici" e quindi escluso di fatto dalla corsa Maurizio Lupi (sembra che il 'niet' sul nome del presidente di NcI sia una condizione imposta da Albertini).
Altro nodo irrisolto nella coalizione, di cui non si sarebbe parlato, però, durante il vertice, è quello della federazione. Salvini continua a spingere per il progetto di cooperazione tra i partiti di centrodestra che sostengono il governo, tanto quanto rifugge, almeno a breve, quello di partito unico, rilanciato ieri da Silvio Berlusconi. Dietro alla reazione tranchant del capo leghista all'uscita del Cavaliere (il partito unico "non serve a nessuno, no a giochini politici", ha tagliato corto) c'è il timore che Berlusconi stia alzando la posta e cercando di prendere tempo. Parlare di un eventuale progetto di fusione complica il percorso di Salvini, anche in chiave interna al suo partito, verso la federazione. "Nella Lega nessuno vuole il partito unico", si spiega dalla segreteria federale, "il nostro progetto è chiaro, può partire da subito, e comporta una collaborazione, non una fusione".
E mentre in FdI ci si tiene fuori da ogni progetto di federazione, vista come l'unione di due debolezze, permangono i dubbi nell'ala moderata di FI.
"L'idea di una federazione di centrodestra non mi ha mai convinto. Credo sia difficile da comprendere per gli elettori", dice la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, tra le più scettiche, insieme alla collega Mara Carfagna. "Credo ad un'alleanza forte, che debba rimanere plurale. FI ha un ruolo importante per aggregare l'ala liberista moderata e liberale". "L'idea di Berlusconi è di un grande partito repubblicano ed ha aperto anche alla Meloni. La suggestione di Berlusconi - puntualizza Gelmini - è importante ma deve essere aperta a tutte forze del centrodestra. Noi continuiamo ad appoggiare il governo Draghi. Partito unico o federazione? Ad ora vedo complicato entrambi".
"Nessuno ha parlato di fusione, Berlusconi è un federatore, ha dato una visione del centrodestra del futuro", sottolinea, invece, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, parlando con un gruppo di giornalisti a Bruxelles, da dove si è collegato in video conferenza e ha partecipato al vertice di centrodestra. "E' un'idea che Berlusconi coltiva da tanto tempo - ha chiarito -, si tratta di un messaggio forte all'Italia: un messaggio di speranza, per l'Italia, che dovrà essere governata dal Centrodestra. Quindi nessuna cancellazione di Forza Italia, nessuna sparizione, nessuna fusione ma una visione del futuro di un centrodestra che deve poter governare il nostro Paese nei prossimi vent'anni". "Forza Italia - ha concluso - sta prendendo piede, noi dobbiamo dare una scossa al centrodestra. Non basta vincere, bisogna anche governare, essere credibili, rappresentativi, in Europa e nel mondo".
A Milano, ha continuato Tajani, "noi vogliamo scegliere un candidato civico che allarghi i confini del centrodestra e se non sarà possibile vedremo quali potranno essere le soluzioni. L'importante è vincere e governare. Quindi non è una questione di fare una corsa contro il tempo. Individuare il sindaco di Milano non è la cosa piu' facile del mondo. Stiamo lavorando".
Forza Italia, intanto, festeggia la candidatura di Occhiuto nella Regione che andrà al voto dopo la morte improvvisa della governatrice azzurra Jole Santelli. "Eccellente imprenditore e nostro bravissimo capogruppo alla Camera dei deputati, Occhiuto è il candidato del centrodestra alla guida della Regione Calabria - ha tenuto ad annunciare Berlusconi con un post su Facebook -. Sarà capace non solo di vincere le elezioni, ma anche di governare bene una Regione bellissima, che ha molte potenzialità inespresse. Non vedo l'ora di tornare in Calabria per dare il mio contributo. Forza, Roberto. Forza Calabria".
Ora, per FI, si apre la partita dell'elezione del nuovo capogruppo alla Camera, per cui è in corsa Valentino Valentini. Ma niente è scontato.