AGI - Il day after è ancora più burrascoso. Il video pubblicato ieri da Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, accusato di stupro assieme a tre amici, continua a suscitare le dure reazioni delle forze politiche, che puntano il dito sia contro l'ex comico genovese che i big pentastellati finora rimasti silenti.
I 5 stelle tentano di 'mettere al riparo' il Movimento dalle polemiche invitando a non coinvolgere la 'creatura' fondata dallo stesso Grillo e da Gianroberto Casaleggio in quella che è solo una "vicenda personale" sulla quale si pronuncerà la magistratura, afferma il capogruppo Davide Crippa, intervenendo nell'Aula della Camera dove il 'caso' piomba nel bel mezzo del dibattito sull'ultimo decreto Covid per voce della deputata FdI Ylenia Lucaselli.
A far sentire la voce oggi è la moglie di Grillo e madre di Ciro, Parvin Tadjik-Grillo che, in un commento al post della capogruppo di Iv (nel quale Boschi usa parole tranchant contro il Garante M5s), riferisce dell'esistenza di un video "che testimonia l'innocenza dei ragazzi, dove si vede che lei è consenziente. La data della denuncia è solo un particolare". La controreplica arriva a stretto giro: "Io non faccio il processo sui social, gentile signora. Le sentenze le decidono i magistrati, non i tweet delle mamme. Questo modo di concepire la giustizia, giocandola sui social e non nelle aule di tribunale, è aberrante", scandisce Boschi.
Ancor più duro Matteo Renzi: "Beppe Grillo ha fatto un video scandaloso: il dolore di un padre non giustifica l'aggressione verbale a una ragazza che denuncia violenza. Invece che aspettare il processo, il pregiudicato che ha fondato il partito dell'onestà prova a salvare la sua famiglia dopo aver distrutto le famiglie degli altri - aggiunge il leader di Italia viva - Quanta ipocrisia nella doppia morale di chi crea un clima d'odio e poi se ne lamenta". In particolare, Renzi evidenzia "il contestuale silenzio di Conte e Di Maio". Silenzio su cui si sofferma anche Andrea Marcucci del Pd: "Aspetto con impazienza le parole che dovrà dire il leader in pectore del M5s Giuseppe Conte. Servono chiarimenti urgenti come minimo sulla giustizia e sulla responsabilità della politica. Il perdurare di questo silenzio renderebbe qualsiasi alleanza privilegiata molto più difficile", avverte.
Matteo Salvini non usa mezze parole per stigmatizzare il video di Grillo: "Capisco lo sfogo di un padre ma mi permetto di dire che è disgustoso, vergognoso e imbarazzante invocare l'innocenza del figlio in base ai giorni attesi da una ragazza per denunciare uno stupro. Questo ci riporta al Medioevo". E la leghista Giulia Bongiorno, avvocato della ragazza che accusa Ciro Grillo, annuncia che porterà il video di Grillo "in Procura perché reputo che sia una prova a carico, documenta una mentalità".
Per il Pd "le parole di Grillo sono inaccettabili, tutta la solidarietà alla ragazza denigrata. Il M5s acceleri la sua transizione e con la guida di Conte abbracci sempre e comunque garanzie e principi dello Stato di diritto, quel video è semplicemente inconcepibile e da condannare", afferma il vicesegretario Peppe Provenzano, e l'altra numero due del Nazareno, Irene Tinagli, aggiunge: "Parole inaccettabili e vergognose". Mentre il segretario Enrico Letta rilancia le parole da lui affidate ai giornali: "sono frasi inaccettabili".
Anche all'interno del Movimento 5 stelle c'è chi prende le distanze: "Il video di Beppe Grillo in cui difende suo figlio e gli amici accusati di violenza sessuale di gruppo è sbagliato", sostiene Stefania Ascari. "E se è comprensibile da un punto di vista umano, c'è anche da dire che ha del tutto ignorato le ragioni della ragazza, che di tutta questa storia resta la vittima", osserva la deputata pentastellata, secondo cui "non possiamo essere dalla parte delle donne solo quando ci conviene. Da donna ribadisco che è stato grave trasformare questa ragazza da vittima in complice e farlo usando un mezzo potente come il suo blog". Critica anche la capogruppo M5s in Affari costituzionali, Vittoria Baldino: "Voglio bene a Grillo ma il video è stato un errore". Infine, per l'azzurra Deborah Bergamini "lo sfogo disperato del padre Beppe Grillo che prova a giustificare una denunciata violenza da parte del figlio è quanto di più deplorevole e triste abbia potuto fare il garante dei 5 Stelle". La sottosegretaria invita quindi il Movimento a "riflettere sul garantismo a fasi alterne".