AGI - Roma, 2 apr. - Si accende lo scontro tra Roberto Speranza e Matteo Salvini sul tema riaperture. Sulla linea del rigore, il primo, per un "ritorno alla vita" dopo Pasqua, il secondo, il ministro della Salute e il capo della Lega sono protagonisti di un duro botta e risposta nel giorno in cui buona parte dei partiti politici esprimono solidarietà a Speranza, oggetto di mail con insulti e minacce, stando a quanto emerge da un'inchiesta con quattro indagati.
Nel confronto a distanza, l'esponente di Leu, intervistato dal Corriere della sera, accusa Salvini di soffiare "sull'inquietudine della gente". Mentre il segretario leghista lo accusa di essere "ideologico", di "far torto agli italiani" pretendendo un mese di aprile "tutto in rosso", che equivale a un "sequestro di persona".
Salvini, che attacca anche un altro partito di maggioranza, il Pd, per le critiche mosse al suo incontro con Viktor Orban, annuncia poi che chiederà, "dopo la pausa pasquale, un incontro urgente a Mario Draghi per porre nuovamente il tema della riaperture, dopo che il Consiglio dei ministri di giovedì ha deciso di prorogare le restrizioni fino alla fine di aprile (salvo deroghe da decidere volta per volta in Cdm).
"Non faccio mai polemica, ma penso che nessuno dovrebbe soffiare sul fuoco dell'inquietudine, del tormento di tanti italiani. Di fronte alla difesa della salute dobbiamo unire il Paese e non dividerlo, perché la battaglia è ancora complicata", attacca Speranza, rispondendo a chi gli chiede di Salvini. "Vedo bene - riconosce il ministro - che un bel pezzo di Paese è in forte sofferenza. Sono consapevole che ogni mia scelta provoca un sacrificio e che ci sono settori in grande difficoltà, per cui ritengo che sostegni economici mirati siano fondamentali. Ma la maggior parte degli italiani capisce che queste misure, per quanto costose e dolorose, sono necessarie e io le assumo con animo sereno. Tutelare la vita non è un lavoro sporco, ho giurato sulla Costituzione per questo". "Il quadro è ancora molto serio", insiste.
Ma Salvini non ci sta. E avverte: "Se Speranza dopo Pasqua continuerà a intestardirsi sul rosso a prescindere dai dati farà un torto agli italiani". "E' una scelta politica e ideologica - sostiene -. Probabilmente qualcuno preferisce tenere tutto chiuso per scelta ideologica, a prescindere. Sono stufo di scelte ideologiche e politiche sulla pelle degli italiani". "Noi ci rimettiamo ai dati scientifici - afferma ancora Salvini -. Quello che abbiamo chiesto al governo Draghi è che dopo Pasqua, in base ai dati scientifici, occorre riaprire dove si può riaprire".
"Non è possibile che, se Speranza vede rosso, se Franceschini vede rosso, sia tutto rosso. In quelle città occorre riaprire non c'è Speranza che tenga". "La scienza è scienza se c'è una città a rischio con ospedale pieni è chiaro che non puoi riaprire. Ma, se non è così si deve farlo. Chiederò un incontro al presidente Draghi dopo la pausa pasquale, per chiedergli che, laddove la situazione lo permetta, si possa riaprire". anticipa. "E' inaccettabile sentire dire oggi da qualche ministro, per scelta politica, per tutto aprile non se ne parla - prosegue -. Non è moralmente equo e non è su base scientifica. Tener chiusa tutta Italia tutto il mese di aprile e' un sequestro di persona".
A chi gli chiede dei rapporti con i componenti del governo, Salvini risponde: "Io con Draghi ho ottimo rapporto, un conto è una persona pragmatica come Draghi che ha cambiato Arcuri, i codici Ateco. Con qualche ministro di sinistra è invece complicato, con qualcuno per cui l'ideologia prevale sulla scienza è difficile".
Salvini attacca anche il Pd. In primo luogo il nuovo segretario Enrico Letta che per aver sostenuto di essere a favore dello ius soli e dell'estensione del voto ai 16enni dimostra, a suo giudizio, di "vivere su Marte". Poi mostra di non digerire le critiche mosse dai dem alla sua trasferta di ieri a Budapest, dove ha incontrato Viktor Orban e il premier polacco Mateusz Morawiecki. Orban e Morawiecki sono "sono due premier di due Paesi amici dell'Italia, democraticamente eletti", dice, ma "alcuni politici in Italia, del Pd e di altre forze, hanno usato parole disgustose e razziste" contro di loro.
L'incontro di ieri e il progetto - assai in salita - di dar vita a un nuovo grande gruppo delle destre in Europarlamento dà a Salvini qualche problema anche in 'casa' centrodestra. Il tema è trovare una nuova collocazione a Orban, che di recente ha consumato il divorzio dal Ppe (dove siede Forza Italia). L'ambizione di Salvini sarebbe di fondere il gruppo dei sovranisti, di cui fa parte insieme a Marine Le Pen (Identità e democrazia), con quello dei Conservatori e riformisti (Ecr), co-presieduti dai polacchi e dall'altra sua alleata in Italia, Giorgia Meloni.
Il problema è che in FdI non sono d'accordo e non è detto peraltro che lo siano i polacchi. "L'incontro di ieri a Budapest è un segnale importante, perché si allarghi una rete di persone a destra del Ppe, avendo i Popolari rinunciato a rappresentare i valori che gli erano propri. Ecr è comunque aperta a nuove interlocuzioni, perché è intenzionata a crescere", è, infatti, il primo commento della presidente di FdI.