AGI - Le riforme della giustizia sono attese da tempo e necessarie. Sergio Mattarella interviene al plenum straordinario del Csm, il primo a cui prende parte anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, a quasi due anni dal caso Palamara. Da allora molte sono state le promesse di una riforma del Csm, molti anche i passi fatti, ma la nuova norma ancora non c'è. Il Capo dello Stato lancia quindi un nuovo appello, fiducioso che il ministro appena insediato e le Camere giungano a una riforma, come chiesto anche dal vicepresidente dell'organo di autogoverno della magistratura David Ermini.
"La guida del ministero della Giustizia è sempre di importanza primaria nella vita delle istituzioni del nostro Paese e lo è particolarmente in questo periodo, sia per gli adempimenti nell'ambito del Recovery plan sul settore della giustizia, sia per quanto riguarda le attese di necessari e importanti interventi riformatori oggetto di confronto in Parlamento" ha detto il Presidente Mattarella.
Poco prima Ermini aveva fatto notare che "si avverte impellente l’urgenza, nel rispetto delle prerogative costituzionali dell’autogoverno della magistratura, di una riforma del Consiglio superiore". Il vicepresidente aveva assicurato che il Csm da lui guidato sarà "un interlocutore attento, leale e aperto al cambiamento". "In lei, nel governo e nel Parlamento riponiamo la nostra fiducia perché si addivenga a una riforma del Consiglio tanto necessaria quanto attesa".
Mentre ancora imperversano le polemiche sul caso Palamara, infatti, Ermini ha spiegato che "la gran parte dei magistrati ha voglia e bisogno di riscatto". E ha ringraziato Mattarella per il suo costante aiuto all'istituzione, che deve "agire con ancora più determinazione per riconquistare appieno il prestigio incrinato dal discredito che ancora in queste settimane si getta sulla magistratura. Gli scandali possono generare anche opportunità, purché si sappia riflettere sui propri errori invertendo rotte e imboccando cammini virtuosi". Alla ministra, poi, Ermini ha rivolto l'invito a "ritornare in plenum per un confronto sulle proposte di riforma, per poterle esprimere il punto di vista consiliare e fornire il nostro apporto affinché all’ordine giudiziario siano restituiti prestigio e credibilità".
"Lo faremo senz'altro" ha replicato Marta Cartabia, che ha annunciato nelle scorse settimane la sua intenzione di mantenere il testo base dei ddl di riforma del Csm e del processo penale del predecessore Alfonso Bonafede e di intervenire su questi con modifiche affidate a suoi emendamenti. Gli emendamenti, ha annunciato nei giorni scorsi vedranno la luce entro la fine del mese di aprile e interverranno sui ddl ora all'esame della commissione Giustizia della Camera.