AGI - Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd: l'assemblea dem in streaming lo ha eletto in modo plebiscitario, con 86' sì, due no e 4 astenuti. Nel suo intervento l'ex premier ha affermato che serve "un nuovo partito" sottolineando che "la parola chiave è partecipazione". Poi ha chiesto attenzione a donne e giovani e l'impegno per un nuovo centrosinistra, promettendo "dialogo con M5s di Conte".
Rilancio sullo Ius Soli
Durante il governo Draghi "voglio rilanciare lo ius soli", è una "norma di civiltà", ha spiegato Letta. "Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello ius soli", la legge sulla cittadinanza. "Voglio fare una battaglia sul voto ai 16enni, anche se so una battaglia divisiva, complicata, ma dobbiamo allargare il peso dei giovani nella società", ha aggiunto.
Riformisti nel metodo
"Progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicalità nei comportamenti tra di noi": questa la strada tracciata da Letta. "Noi come il Pd abbiamo il dovere di esserci, non con lo sguardo al nostro ombelico ma nella società". ha detto l'ex premier che ha rivolto un ringraziamento speciale al segretario dimissionario Nicola Zingaretti, con cui ha assicurato che continuerà "a lavorare, legati da un rapporto di lunga amicizia e sintonia".
No al "partito del potere"
Letta ha sottolineato l'importanza di andare a vedere se la svolta europeista della Lega sia reale e lo ha considerato auspicabile perché questo non obbligherà in futuro il Pd ad andare per forza al governo per scongiurare derive euroscettiche. "Il 2018 era cominciato bene per noi, avevamo perso le elezioni e ci stavamo rigenerando. L'opposizione fa parte della vita democratica, ha ricordato. "E' una bella notizia che M5s e lega oggi sostengano il governo Draghi. E credo che il tema della Lega sia un tema che dovremo cercare di capire, riguardo alla credibilià' dei suoi passaggi", ha aggiunto. "Non dobbiamo essere quelli che devono per forza andare al governo. Se diventiamo la protezione civile della politica, diventiamo il partito del potere. E se siamo il partito del potere, noi moriamo. Si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all'opposizione".
Il ricordo dei morti di Covid
Dal palco del Nazareno Letta ha rivolto un pensiero "ai centomila morti e al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro" e "al personale sanitario, ai rappresentanti dello stato, la loro dedizione è stata ed è fondamentale". "Mi viene in mente la frase di Papa Francesco che dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani", ha detto l'ex premier, "da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa".
L'appello di Valentina Cuppi
Aprendo i lavori la presidente dem, Valentina Cuppi aveva lanciato un appello all'unità: "È il momento di definire con chiarezza l'anima e l'identità del nostro partito e contemporaneamente un nuovo modello di sviluppo. Serve un partito che sappia interpretare e combattere per le istanze democratiche" senza rimanere imbrigliato da "battaglie intestine fra aree culturali che rischiano di cristallizzarsi in lotta fra correnti", ha affermato.