AGI - "Il Pd è il mio partito e non faccio parte di alcuna corrente. Con Nicola Zingaretti ci frequentiamo fin da ragazzi, ho votato per lui all'ultimo congresso, mi ha sostenuto nella mia rielezione a presidente dell'Emilia Romagna: la mia fiducia personale c'è sempre stata e c'è, immutata. Tale resta sia quando siamo d'accordo, sia quando non lo siamo, e gli ho sempre detto come la penso. Ogni scelta va rispettata, ma credo che dimettersi sia una scelta sbagliata. La stima rimarrà sia se deciderà di rimanere segretario, come spero, sia se confermerà le sue dimissioni". Con queste parole Stefano Bonaccini ha commentato su Facebook per la prima volta le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd.
"Un partito serve non se discute di se stesso, ma se affronta i problemi dei cittadini. E una classe dirigente è tale se non si divide in gruppi, ma si unisce per assumere decisioni. Tanto più in tempo di pandemia. Basta con le discussioni interne, acceleriamo su quelle per il Paese. Serve questo" afferma Bonaccini, "Il punto, per me è questo: in tempo di pandemia il Pd non puo' parlare di se stesso. Non può - argomenta Bonaccini su Fb - perché stanno arrivando meno vaccini del previsto, mentre i contagi crescono più del previsto; perché abbiamo bambini, ragazzi e ragazze a casa da scuola e le famiglie in difficoltà; perché ci sono persone che perdono il lavoro e imprese che rischiano di non riaprire più. Ogni giorno mi arrivano centinaia di mail e messaggi che parlano di questi drammi, non dei problemi del Pd", conclude il governatore. "Un partito serve non se discute di se stesso, ma se affronta i problemi dei cittadini" ha infine esortato: "basta con le discussioni interne, acceleriamo su quelle per il Paese. Serve questo".