AGI - La crisi di Governo evolve e continua a trovare la sua quotidiana rappresentazione sui social media, alimentando conversazioni e interazioni, specialmente su Twitter.
Lo spazio mediatico rimane saldamente nelle mani di politici che basandosi su strategie di comunicazione molto diverse tra loro, cercano di intercettare il consenso di milioni di potenziali elettori incollati ai propri smartphone, e di rafforzare il legame con le rispettive community riferimento.
Un rapporto diretto, disintermediato con il pubblico, scarsissimo spazio destinato alla mediazione critica e al confronto. Si tratta di una comunicazione costruita con raffiche di messaggi fortemente orientati, assertivi, con l’obiettivo di raggiungere milioni di utenti in pochissimo tempo, specialmente in fasi complesse e delicate come quella attuale.
Rispetto ai giorni scorsi Matteo Renzi sta recuperando lievemente sentiment positivo: infatti l’indicatore di gradimento tra il leader di Italia Viva e Giuseppe Conte si attesta sul 37% positivo per il Premier, e 32% per il leader di Italia Viva, mentre la settimana scorsa i valori erano molto simili, ma più vicini: 36% vs 30%, perciò i punti di distacco si sono ridotti da 6 a 5, una lieve variazione probabilmente conseguente alla discussione avvenuta in Parlamento dove le rispettive posizioni sono state precisate, approfondite e commentate.
Gli alti valori di sentiment negativi per entrambi i protagonisti della crisi non sono affatto anomali, in generale quando si parla di politica in Italia, con riferimento a qualsiasi protagonista di rilievo, il sentiment negativo è prevalente; sia che si tratti di parlamentari o di opinionisti e divulgatori, non c’è apprezzamento dell’audience.
L’analisi degli hashtag conferma il trend di opinioni favorevole al Presidente del Consiglio in carica: infatti affianco a #CrisidiGoverno che è ovviamente il più utilizzato trasversalmente da tutti i commentatori, sia pro che contro la permanenza dell’esecutivo in carica, troviamo #AvanticonConte. Un consenso che trova indirettamente conferma in altri due hashtag diventati trending topics in questi giorni: #Renzibuffone e #Renzivergogna.
Il giorno dopo il voto al fotofinish a favore della maggioranza al Senato, non poteva mancare il senatore Alfonso Ciampolillo - eletto con il Movimento 5 Stelle, e poi transitato al Gruppo Misto - protagonista, forse involontario, delle discussioni sul web, per essere arrivato in ritardo alla votazione: immediatamente si è scatenata l'ironia della rete tra meme e battute che hanno fatto entrare #Ciampolillo tra i trend dei social.
Per lui molte critiche come quelle postate sotto un post Instagram dello scorso 16 settembre, un selfie che lo ritrae con una cravatta sulla quale è ricamata una foglia di marijuana, e la scritta “legalize”.
Da chi vota a favore a chi ha votato contro: il centro-destra compatto non solo in Aula ma anche sui social, con una nota congiunta, confidando nella saggezza del Presidente della Repubblica. Centro-destra che è tornato attivissimo sui social: sommando i post delle sue diverse componenti (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) raggiunge il 70% dei contenuti pubblicati sulla crisi di Governo
Il richiamo alle elezioni è costante, Giorgia Meloni ha fissato come primo post dei suoi profili, su Facebook e Twitter, il durissimo discorso pronunciato alla Camera per sfiduciare il Governo Conte:
“Per Fratelli d'Italia la via da percorrere sono le elezioni”.
Per il centro-sinistra particolarmente attivo su Twitter l’ex Ministro della Giustizia nei governi Renzi e Gentiloni, Andrea Orlando, mentre il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, invita il Partito Democratico a “tornare alla politica”.
La contrapposizione è netta, come se fosse uno scontro tra maggioranza e opposizione di fatto, nonostante Italia Viva fino a qualche giorno fa sostenesse il Governo.
Anche i senatori a vita sono passati alla ribalta delle cronache e dei social proprio per il ruolo assunto durante la votazione sulla fiducia: la senatrice Liliana Segre, purtroppo spesso vittima degli haters e dell’odio in rete, è la più menzionata; persino di più del senatore Ciampolillo, quest’ultimo chiamato in causa prevalentemente come oggetto di ironie e battute.
Tra i senatori più menzionati e criticati anche Mario Monti: infatti ha fatto molto discutere un suo intervento pubblicato da Il Corriere della Sera sul “ristorare con debito”, rilanciato criticamente dai suoi detrattori e commentato sui social.