AGI - “Nessun veto alla riforma del Fondo Salva Stati, ma con la garanzia che non attingeremo ai soldi del Mes anti Covid”.
È questa la condizione che il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri mette al governo e ai 5 Stelle divisi nel corso di un’intervista a la Repubblica. Poi precisa: “Si tratta di due questioni distinte fra loro: la revisione di alcuni aspetti specifici del trattato del Mes - e in particolare quella delle clausole per l’eventuale ristrutturazione del debito con la creazione di una nuova linea di credito - non hanno niente a che vedere con la richiesta di utilizzo delle risorse di Mes per la sanità. Ogni decisione su quest’ultima dovrà passare per il Parlamento” e si dice certo che “saremo forti e uniti anche in questa circostanza”.
Quanto al proprio voto, Sileri racconta la sua linea di condotta: “Mi atterrò alle posizioni del Movimento 5 Stelle, seguendo la linea del capo politico Vito Crimi: non mettere il veto alla riforma, ma mantenere salda la garanzia che non utilizzeremo il Mes pandemico. È estremamente urgente fare investimenti nella sanità, ma ci sono altri mezzi, come degli scostamenti di bilancio dedicati. È totalmente erroneo, è una fake news far passare il concetto che gli investimenti in sanità si possano fare solamente con il Mes. È vero semmai il contrario: il Mes sanitario si può usare solo per l’emergenza Covid. Bisogna smetterla di creare mistificazioni”.
Quanto ai numeri a disposizione della maggioranza in Aula, il vice di Speranza al dicastero Salute preferisce dire: “Non mi esprimo”, per poi aggiungere: “Il dialogo e il confronto sono elementi indispensabili per la democrazia. Questo governo e questa maggioranza hanno dimostrato più volte di saper essere forti e uniti anche di fronte a eventi gravissimi e imprevedibili come la pandemia. Lo saremo anche in questa circostanza”.
E chiude: “Siamo in guerra contro un nemico che è il Covid”, ma “continuiamo ad avere delle perplessità sulle condizioni a cui è legata la restituzione del prestito, in particolare relativamente al sistema di controlli post-programma previsto dal secondo regolamento del Two pack, la cui sospensione attraverso la lettera dei responsabili economici della Commissione europea, Dombrovskis e Gentiloni, non ha valore giuridico vincolante. Inoltre i tassi di interesse sono al minimo storico grazie all’intervento della Bce, e quindi il tema non si pone. Crea polemica solo nel nostro Paese”, afferma Sileri.