AGI - Il virus rischia di di minare il futuro delle nuove generazioni, a cui invece dobbiamo consegnare "un mondo migliore e più responsabile". Sergio Mattarella accende un faro su un aspetto su cui forse in questi mesi non si è riflettuto abbastanza, la condizione dei minori e soprattutto di quelli più fragili, che vivono in famiglie colpite dalla crisi, che sono affetti da disabilità o che abitano in zone disagiate.
Il Presidente della Repubblica, nella Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, chiede che si presti attenzione alla loro salute, ma anche al loro equilibrio psicologico e alla loro formazione durante la pandemia.
Più volte in passato il Capo dello Stato ha posto la sua attenzione sui pericoli per gli anziani, primo fronte di fragilità della nostra società, ma proprio pochi giorni fa ha messo in guardia da un altro effetto negativo del virus: "tende a dividerci. Tra fasce di età più o meno esposte ai rischi più gravi, tra categorie sociali più o meno colpite dalle conseguenze economiche". L'unica strada per reagire a questo pericolo è la collaborazione e a questo devono puntare tutte le istituzioni come i singoli cittadini.
Ecco dunque che dopo la condizione della terza età il Presidente Mattarella sottolinea il forte impatto del virus "proprio sui più fragili e a rischio di discriminazione e violazione dei diritti", cioè bambini e giovani, il cui futuro è minato dall'epidemia.
La crisi economica provocata dal virus incide su una situazione che già prima dell'emergenza vedeva in Italia un numero di bambini in povertà assoluta "drammaticamente alto" e che ora "è destinato ad aumentare". L'impegno di tutti deve dunque essere innanzitutto quello di "sostenere i genitori in difficoltà" economiche.
Ma anche la vita quotidiana dei bambini è stata investita da novità e i ragazzi possono "risentirne perché ansia e preoccupazione possono colpire anche i più piccoli". L'obiettivo è allora "infondere ai nostri giovani serenità informandoli su ciò che avviene nel mondo e preservarli dall’inquietudine. I ragazzi hanno bisogno di sicurezza, di chiarezza e di semplicità che consentano loro una percezione della realtà corretta e non alterata da paure e tensioni". Ovviamente con una attenzione particolare a quei bambini che vivono "in contesti familiari di disagio o con disabilità e che hanno bisogno di assistenza che non sempre le famiglie sono in grado di assicurare".
L'altro capitolo fondamentale è la scuola, dalle prime classi ai licei, che deve raggiungere tutti ed essere inclusiva per evitare il fenomeno drammatico dell'evasione scolastica che amplifica le diseguaglianze. "Dobbiamo permettere ai nostri ragazzi di realizzare i loro sogni con interventi mirati - sollecita Mattarella - ed impedire che possano abbandonare gli studi perché la formazione è alla base dello sviluppo e della crescita di un Paese e rappresenta uno dei diritti dei bambini e degli adolescenti".
Mentre ci si dedica a garantire la salute dei cittadini, dunque, non bisogna dimenticare che "lo stato di salute dei più piccoli e degli adolescenti è influenzato dal contesto sociale in cui vivono". Lo sforzo di tutti quindi, dalle istituzioni unite ai singoli è di "intervenire con determinazione per non far sentire soli i bambini e i giovani, per annullare ogni forma di disparità e consegnare un mondo migliore e più responsabile alle generazioni future».