AGI - "Ora basta, mi hanno stufato". Chi ha parlato con Matteo Salvini riferisce che per il segretario leghista la misura è colma. I segnali di rischio implosione per la coalizione di centrodestra sono evidenti e si colgono nella controffensiva leghista che decide, all'indomani dell'ultima apertura di Silvio Berlusconi alla collaborazione con la maggioranza di governo, di annunciare il passaggio di tre deputati di Forza Italia alla Lega.
Le trattative con Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara andavano avanti da tempo, spiegano fonti qualificate del partito di Salvini, secondo cui la tempistica dell'annuncio non è casuale ma un atto deliberato. Una sorta di squillo di trombe contro gli azzurri, che si somma alla pregiudiziale di costituzionalità presentata dai leghisti contro il decreto Covid che contiene l'emendamento 'salva Mediaset'.
Nei prossimi giorni si vedrà l'effetto che sortirà l'ennesima smentita del Cavaliere, arrivata in serata. L'ex premier si è detto nuovamente indisponibile a partecipare a manovre di palazzo o governo con partiti "incompatibili" con FI, dicendosi "offeso" da chi ha scambiato per inciucio l'atteggiamento di "responsabilità istituzionale" che FI "unita" sta dimostrando. Al momento la risposta del capo di via Bellerio è prudente, parzialmente distensiva: "Lavoro con tutto il centrodestra per una coalizione unita e concreta, capace di curare e proteggere gli italiani. Non ho tempo per polemiche politiche o inciuci", scandisce.
Le aperture dalla maggioranza
Tempo qualche giorno ed è arrivata la lettera con cui Goffredo Bettini, consigliere di Nicola Zingaretti, dalle pagine del 'Corriere della sera', invitava a "raccogliere subito il segnala di apertura lanciato da Forza Italia" e fare entrare le "energie migliori" nel governo. "L'inciucio e' alla luce del sole", commentavano in quelle ore i dirigenti ex lumbard. Poi ieri il nuovo appello del Cavaliere alla collaborazione con il governo sulla manovra che ha raccolto il nuovo invito di Sergio Mattarella alla cooperazione tra forze politiche. Le replica odierna di Salvini non e' stata tenera. "L'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e' alla collaborazione, non agli inciuci o ai rimpasti", ha tenuto a sottolineare il capo leghista. "Mi sembra che per Pd, M5s, Renzi e anche per qualche pezzo di Forza Italia si stia parlando di posti, non di cose da fare". Meno aggressiva la posizione di Giorgia Meloni, che preferisce accusare i partiti della maggioranza (in particolare il Pd) colpevoli a suo avviso di praticare la vecchia strategia del "divide et impera" alla quale non crede pero' che Berlusconi abbocchera'. E per quanto riguarda la norma salva-Mediaset.
La leader di FdI ribadisce il proprio favore, specificando che questo dipende dalla necessita' di sostenere l'italianita' delle imprese, "non per Berlusconi". "Forza Italia e' e rimarra' all'opposizione", ha chiarito subito il vice presidente Antonio Tajani. "Non e' un inciucio cercare di far approvare proposte concrete per tutelare lavoratori, imprese, famiglie e liberi professionisti. E garantire la salute degli italiani utilizzando i 37 miliardi del Mes. Si tratta soltanto di buon senso e di senso di responsabilita' per tutelare i diritti dei cittadini".