AGI - All'indomani dell'endorsement di Matteo Salvini, si rafforza l'ipotesi che Guido Bertolaso sia il candidato del centrodestra a sindaco di Roma. Ieri intervistato a 'Porta a porta', il segretario leghista ha avuto parole di elogio nei confronti dell'ex capo della Protezione civile. "Dinamico, concreto, un uomo del fare", lo ha definito Salvini. "Ho avuto modo di confrontarmi con Bertolaso in Lombardia" durante l'emergenza Covid, ha sottolineato, "ed è una persona molto concreta, un uomo del fare.
È una figura che mi piace molto". "Non ho motivi per sponsorizzare questo o quello" come candidato ma, ha ricordato, Bertolaso ha "gestito il Giubileo e già conosce la città". Le parole del capo della Lega non sono in alcun modo un pro forma, spiegano qualificate fonti leghiste. Allo stato, quello dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Berlusconi IV è descritto come il profilo migliore tra la rosa dei candidati che il centrodestra sta esaminando.
Un'eventuale candidatura di Bertolaso nella capitale, dopo la corsa interrotta nel 2016, dovrebbe però superare soprattutto il vaglio di Fratelli d'Italia, il partito cui spetta l'indicazione del civico da candidare alle amministrative capitoline del prossimo anno. Al momento non vi sono commenti da FdI ma, secondo le voci dei ben informati, nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha incontrato Bertolaso e i due hanno avuto un lungo colloquio.
Il nome di Bertolaso poi dovrebbe essere inserito all'interno dell'accordo complessivo che riguarda tutte le candidature alle amministrative 2021: FdI dovrebbe essere 'compensata' con l'indicazione di un candidato sindaco in un'altra grande città al voto (si vota anche a Milano, Bologna, Torino, Napoli e Varese). I leader del centrodestra si erano dati come scadenza fine ottobre per chiudere il puzzle, che, anche per l'emergenza Covid 19, è invece lontano da una composizione. In Lombardia, è ormai certa la candidatura dell'ex governatore Roberto Maroni a sindaco di Varese, dopo la sentenza della Cassazione che lo ha assolto dall'accusa concorso in turbata libertà degli incanti per aver favorito persone del suo entourage nella società regionale Eupolis con incarichi legati a Expo 2015. Ma ancora nessuna candidatura reale è stata avanzata su Milano, con il nome di Paolo Veronesi che sembra non sia gradito dai leghisti.
In Lombardia, il vero nodo che si trova ad affrontare il centrodestra è la 'tenuta' del governo regionale, messo a dura prova dall'emergenza Covid. I leghisti sono molto preoccupati che la situazione a Palazzo Lombardia possa avere influenze nazionali sul partito e Salvini vuole un rilancio dell'azione della giunta. Intanto oggi, nella riunione di maggioranza che si è tenuta al Pirellone - spiegano fonti del centrodestra - si è deciso che si avvierà una sorta di 'tagliando' di metà mandato all'operato della giunta.
I partecipanti all'incontro - capigruppo e coordinatori regionali di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia - hanno assicurato che non si è parlato di rimpasto ma che si è deciso di riunire il 'tavolo' con una frequenza più sostenuta per dare 'copertura politica' all'operato della giunta in materia di emergenza Covid e sostenerla anche con rinforzi di carattere scientifico. Al prossimo incontro del tavolo dovrebbe partecipare anche il governatore Attilio Fontana. All'ora di pranzo, invece, il segretario leghista ha incontrato il gruppo Lega per parlare di progetti e soluzioni (in particolare il cosiddetto 'piano Marshall' da 3 miliardi di euro disposto dalla Regione).
Malgrado le indiscrezioni dei giorni scorsi, dallo staff di Salvini si assicura che il capo della Lega non abbia fatto alcun accenno al tema del rimpasto di giunta. Ipotesi che aveva respinto ieri in pubblico. E' pur vero che, nella Lega, sono diversi coloro che non amano l'assessore alla Sanità di Forza Italia, Giulio Gallera, e ne chiedono la testa. Ma la linea di Salvini al momento è di cercare di tenersi lontano dall’argomento e lasciare che resti un tema di competenza regionale, del presidente Fontana, restio all'ipotesi di un rimpasto, e della maggioranza di centrodestra. Sull'altro fronte, Forza Italia difende Gallera e non accetta le richieste dei leghisti. "Finora siamo stati zitti ma non siamo in alcun modo intenzionati ad accettare lo scaricabarile sul nostro assessore solo perchè è il più visibile", spiega un alto dirigente di FI. "La giunta regionale lombarda si regge su un accordo che prevede che la presidenza sia della Lega e l'assessorato alla Sanità di FI. Se salta l'accordo si rimette in discussione tutto", avverte. "Non ci stiamo a fare le vittime sacrificali delle loro divisioni tutte interne, tra Salvini, il governatore e il capo segreteria del governatore".