AGI - Le Regioni chiedono al premier Giuseppe Conte misure restrittive nazionali per contrastare la diffusione del Covid. Gli enti locali hanno nuovamente incontrato il governo, ed è già prevista una nuova ulteriore riunione per tentare di raggiungere un'intesa sulle misure che saranno inserite nel nuovo Dpcm, la cui firma potrebbe slittare a martedì.
Il tema principe del vertice è stato se proseguire nella gestione della crisi "differenziata" per singola regione o se dare una impronta nazionale alle misure da adottare.
La base dalla quale si parte, come ha ricordato il ministro Francesco Boccia, è "il documento dell'Istituto Superiore di Sanità e il sistema di monitoraggio" che governo e regioni hanno condiviso con il comitato tecnico scientifico e che contempla una "serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se l'indice di trasmissione supera un certo livello - oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 - allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico".
Per questo, ha sottolineato il ministro "non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola, ma deve dipendere dall'indice di trasmissione in ogni singola regione".
"Servono misure nazionali per dare segno di unità dei livelli istituzionali", avrebbe detto durante la riunione il governatore campano Vincenzo De Luca."La logica dei singoli territori non ha senso perché l'epidemia è diffusa e le differenze dei territori hanno un ritardo di tre giorni. Bisogna muoversi in maniera unitaria".
"La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese. Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione. È evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati", è il ragionamento del presidente della Lombardia, Attilio Fontana.
Ma le indiscrezioni sulle possibili nuove misure circolate dopo il vertice tra enti locali e governo ha fatto infuriare i governatori. "Ampi passaggi della interlocuzione dei Presidenti delle Regioni sono stati decontestualizzati, estrapolati, in qualche caso anche travisati, e pubblicati da alcune agenzie di stampa, creando le condizioni per un disorientamento dell’opinione pubblica e non certo quelle per una informazione aderente ai fatti".
In una nota della Conferenza delle Regioni si spiega: "Si è tenuto un incontro in video conferenza, convocato dal Governo, fra il Ministro Boccia, il Ministro Speranza, i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e i Presidenti delle Regioni. L’incontro, di carattere riservato, aveva lo scopo di condividere dati e portare avanti un ragionamento comune fra i diversi livelli istituzionali della Repubblica in vista di provvedimenti ulteriori per fronteggiare e contrastare il diffondersi della pandemia".