AGI - Il Presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm il 24 ottobre contenente le nuove misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e nelle piazze italiane è esplosa la protesta, a volte civile e costruttiva, altre volte violenta e distruttiva: da una parte le persone più colpite economicamente dal coronavirus e dai provvedimenti del Governo, come i ristoratori, baristi, commercianti, imprenditori, dipendenti e precari; e dall’altra i così detti professionisti della paura, gruppi organizzati che cercano di sfruttare la rabbia sociale con finalità eversive, come neofascisti e antagonisti.
Disordini e devastazioni a Torino, Milano e Roma, tensione sociale altissima in tutta Italia, al grido di “fateci lavorare”. Il Covid sta seriamente compromettendo la stabilità del paese e i social rispecchiano perfettamente le tensioni di questi giorni.
Tra tutte le forze politiche la Lega è quella che presidia meglio la piazza social online, dal punto di vista comunicativo, amplificando la protesta delle categorie professionali in difficoltà, in netta ostilità al Dpcm.
Dall’account ufficiale del partito, e dai suoi leader, viene pubblicato il 50% di tutti i contenuti prodotti dal mondo della politica; solo Fratelli d’Italia, all’interno del fronte del centro-destra, prova a contendere visibilità al partito di Matteo Salvini, con il 18% delle pubblicazioni. Si fanno portavoce della sofferenza del paese, ritenendo i provvedimenti del Governo inadeguati, utilizzando il Covid come elemento portante di comunicazione ai fini della lotta politica.
Lega e Fratelli d’Italia sono i maggiori utilizzatori della comunicazione digitale, raggiungendo fino al 70% dei contenuti pubblicati, a seconda del focus tematico scelto inerente la pandemia. Un monopolio comunicativo che le forze politiche a sostegno del Governo faticano a eguagliare con la stessa efficacia.
In sintesi la comunicazione è polarizzata su due fronti: da un lato l’opposizione è al fianco delle categorie più deboli nelle piazze, mentre il Governo cerca di rassicurare lavoratori e manifestanti con i provvedimenti economici in via di attuazione, e al tempo stesso isola e condanna gli estremisti.
Anche le attività culturali vengono severamente penalizzate dal Dpcm. Nonostante le violenze di piazza e la crisi economica provochino la maggiore attenzione della discussione pubblica, Più Europa prova a tenere accesi i riflettori anche su questo importantissimo settore per la vita democratica del paese.
Anche sul web e sui social si è parlato molto delle infiltrazioni dei neo fascisti nella piazze: persone che alimentano la protesta per creare disordini, alzare il livello delle tensioni e sfruttare le legittime manifestazioni di cittadini in difficoltà economiche, per finalità a carattere eversivo con nessuna attinenza con il coronavirus.
Vetrine dei negozi e dehors devastati, negozi derubati, cassonetti incendiati. Specialmente in concomitanza con i disordini di Napoli, sul web le ricerche su Forza Nuova hanno toccato il picco più alto degli ultimi anni, a conferma di quanto il timore e la curiosità per questo fenomeno, siano diffusi.
Allargando invece l’analisi sulla distribuzione delle conversazioni, osserviamo che la Campania (per la notte di caos e aggressioni) e il Piemonte (per le devastazioni in centro a Torino) sono quelle dove si è discusso di più sui social, ma in generale il sentiment è negativo all’80%, e solo nell'ultima settimana il numero delle conversazioni è stato altissimo con quasi 70mila post pubblicati.