AGI - Noi siamo pronti a collaborare ma il governo deve smetterla di prenderci in giro. E' quanto scandiscono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "La prima proposta di collaborazione è del marzo scorso. Abbiamo detto: coinvolgeteci, consultateci prima di decidere. Mai sentito nessuno”, sostiene il segretario leghista, intervistato dal 'Corriere della sera'. “L’unica volta che ci hanno convocato a Palazzo Chigi è stato ad aprile per parlare di cassa integrazione. Proponemmo di adottare un modello unico (oggi ci sono 25 modalità diverse). Stiamo ancora aspettando la risposta. E' da febbraio che dico che siamo pronti a dare il nostro apporto. Può essere pure un incontro settimanale, anche riservato. Ma penso che abbia ragione Marcucci: questo governo non è all’altezza”, attacca il capo della Lega, mentre la presidente di Fratelli d'Italia, in un colloquio con 'Repubblica', afferma che se ci sarà un lockdown la responsabilità sarà del governo e chiede di andare a votare nel 2021.
"Lockdown di città e Regioni ultima carta da giocare"
"La chiusura di città e Regioni deve essere l’ultimissima carta da giocare. Ma qui, detto che sono contrario, il problema non è la singola decisione. È il metodo”, aggiunge il segretario leghista. Salvini si dice preoccupato “delle piazze in agitazione” in quanto, “al di là dei cretini che si infiltrano per fare casino, sono il segno di un grande malessere sociale. Il governo non dà risposte. Ci sono decine di cantieri già finanziati (penso alla Gronda di Genova) che non partono. Ci sono risorse stanziate che non arrivano nelle tasche degli italiani. Questi hanno i soldi ma sono privi di idee e di progetti”.
“L’epidemia va fermata assolutamente ma tutto quel che si può fare prima del lockdown lo si deve tentare. Possibilmente con intelligenza”, afferma Meloni. "Al governo chiediamo più serietà e meno propaganda. La soluzione non può essere chiudere i ristoranti alle 18 per decongestionare i mezzi pubblici”, anche perché “è alle otto del mattino che devi evitare gli assembramenti, non alle 22”. La presidente di Fratelli d'Italia poi precisa: “Intanto, bisogna capire cosa si intende per lockdown” perché ad esempio “quello francese non è un lockdown come lo conosciamo noi: c’è solo la chiusura di alcuni esercizi. E poi l’eventuale chiusura si regge con provvedimenti che impediscano il collasso dell’economia". "Anche in Germania chiudono, ma ristorano i piccoli imprenditori con il 75 per cento del fatturato dell’anno precedente”. E sottolinea: “Il punto è che le misure indispensabili sono altre e non sono state adottate” come “prevenire i contagi sui mezzi pubblici, nelle scuole, sui posti di lavoro e per potenziare la sanità alla vigilia di una seconda ondata più che annunciata”. Meloni lamenta il mancato coinvolgimento dell’opposizione da parte del governo: “A me innervosiscono le prese in giro. Non perdo tempo. Abbiamo lavorato dall’inizio dell’emergenza come se fossimo al governo. Con responsabilità e serietà. Le nostre duemila proposte sotto forma di emendamenti, fin dal mese di marzo, lo dimostrano”. E attacca: “Se avessero voluto collaborare lo avrebbero fatto”.
E sul futuro politico del Paese la leader FdI aggiunge: “In ogni caso non chiedo il voto in queste settimane. Ma appena messo il Paese in sicurezza, col contagio sotto controllo, si deve tornare subito alle urne”. E intima: “Non si inventino altri 'governicchi' di Palazzo con maggioranze improvvisate e premier trovati nell’uovo della prossima Pasqua. Devono essere gli italiani a scegliere da chi farsi guidare per ricostruire dopo la doppia calamità che si è abbattuta su di noi: il Covid e l’inconcludenza di questo governo”.