AGI - "Il Governo durerà fino al 2023, fino alla fine della legislatura". Lo ribadisce il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che conferma la volontà di attendere "gli Stati generali di M5s" per avviare il confronto all'interno della maggioranza.
Nella maggioranza - aggiunge Conte - "ci sarà questo confronto perché è giusto mettere a fuoco le priorità delle varie forze politiche anche in vista di un arco di governo fino al 2023 a fine legislatura. E' evidente che un momento di confronto serve. Adesso non è che ci manca l'impegno, ma è giusto creare quanto prima un'occasione di confronto". La verifica per un patto di fine legislatura "ci sarà perché è giusto - dice Conte - che ci sia un confronto rispetto a un'agenda molto fitta, mettere a fuoco le priorità anche in vista di un arco di governo che durerà fino al 2023, alla fine naturale della Legislatura.
"Abbiamo un programma chiaro, ma é evidente che c'era bisogno di un momento di confronto, rallentato dalla pandemia". Ma nel confronto che si aprirà tra le forze di governo, il "Mes non ha nulla a che vedere con le priorità politiche, se qualche forza porrà il tema lo affronteremo, ma vorrei ricordare che noi stiamo parlando della strumento finanziario, non della politica sanitaria che abbiamo già definito nel Dpb e nella manovra di bilancio".
"Regioni collaborino con il ministro Speranza"
"Le regioni e i sindaci possono emanare decisioni più restrittive sul Covid, ha detto poi affrontando la questione Coronavirus. "L'importante è che la collaborazione tra le regioni, gli enti locali e il Governo, in particolare con il ministro della Salute Speranza, sia costante". Conte ribadisce che la situazione è "sensibilmente" cambiata per quanto riguarda la risposta al Covid rispetto alla scorsa primavera, quando si decise il lockdown generalizzato.
"Si stanno definendo misure restrittive ma localizzate. Dobbiamo entrare nella prospettiva che misure restrittive possono essere disposte a livello territoriale da presidenti di Regione e sindaci laddove la situazione critica diventi particolarmente preoccupante".
Per Conte "siamo in una situazione completamente differente rispetto alla prima ondata, non possiamo riproporre la medesima strategia. Eravamo allora impreparati, c'era un mercato internazionale impazzito su mascherine e ventilatori. Ci siamo ritrovati costretti a un lockdown generalizzato per l'intero Paese. Ora siamo in situazione completamente, sensibilmente diversa: oggi facciamo sino a 160mila test di controllo al giorno e distribuiamo ogni giorno 20 milioni di mascherine, alcune gratuitamente a tutti i nostri studenti, in ospedali, forza di polizia. La strategia diversa si giova anche di un sistema di monitoraggio molto sofisticato".
L'incontro com Sanchez
Il premier ha parlato in occasione del suo incontro a Roma con il premier spagnolo, Pedro Sanchez. "Capisco la stanchezza dei cittadini ma è importante sapere che ci troviamo a una situazione difficilissima, grave. I prossimi mesi iniziera' l'inverno. Per questo dobbiamo essere tutti responsabili, se vogliamo agire come barriere e non come vettori del virus" ha detto il leader spagnolo.
"Il Covid-19 è un virus sconosciuto ed era sconosciuto anche per il governo. Da parte nostra c'è sempre stata umiltà nell'affrontare questa pandemia e rispetto delle opinione degli scienziati e con la collaborazione della comunità autonome" ha aggiunto.
Sanchez ha quindi sottolineato il valore dell''amicizia' Italia-Spagna: "Insieme siamo più forti e rendiamo l'Europa più forte" ha dichiarato. "Questa forza l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle durante i mesi della pandemia. Se non fosse stato per il contributo di Italia e Spagna per la risposta economica e sociale alla pandemia probabilmente l'accordo sul recovery Fund non sarebbe stato raggiunto", ha aggiunto Sanchez.