AGI - La maggioranza non nasconde un cauto ottimismo: nel giorno del voto a maggioranza assoluta sullo scostamento di Bilancio e la Nota di aggiornamento del Def, pallottoliere alla mano, la previsione dei giallorossi è che non ci saranno incidenti, i numeri ci sono sia alla Camera sia al Senato. Senza 'soccorso esterno' da parte delle opposizioni che, comunque, è l'altra previsione delle forze di governo, non dovrebbero votare contro ma astenersi. Maggioranza autosufficiente, dunque, sia a Montecitorio che a palazzo Madama. Ovviamente, salvo eventuali nuove defezioni dovute al Covid.
"Chiaramente abbiamo avuto problematiche a livello di maggioranza con 45 deputati mancati la scorsa settimana a causa di un parlamentare positivo, 45 è un numero che metterebbe in difficoltà qualsiasi maggioranza, ma i numeri questa settimana ci sono sia alla Camera che al Senato", assicura il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, addetto in queste ore ad aggiornare il pallottoliere sulla base degli assenti. E prima del voto il ministro non nasconde l'ottimismo: "I numeri della maggioranza ci sono". Il premier Giuseppe Conte si è rivolto alle opposizioni auspicando un "clima di collaborazione sul prossimo scostamento di bilancio, un passaggio fondamentale per assicurare le risorse necessarie per le sfide che purtroppo la pandemia ci prospetta". Al momento dal centrodestra, riferiscono fonti di maggioranza, non sono giunti segnali ufficiali di collaborazione, ma tra i giallorossi si tendono ad escludere domani atteggiamenti di scontro.
Secondo l'ultimo 'bollettino' sono 20 i deputati assenti perché positivi o in quarantena fiduciaria, di cui 15 della maggioranza. Ma i numeri cambieranno oggi, in quanto diversi deputati della maggioranza, risultati negativi al tampone, rientreranno per il voto, viene spiegato. Al Senato, invece, dovrebbero essere solo 3 i senatori della maggioranza assenti per il voto sullo scostamento di bilancio. A Montecitorio, sulla carta, la maggioranza conta su almeno 337 voti (30 deputati di Iv, 11 di Leu, 198 di M5s, 91 del Pd, 3 Maie e 4 delle Minoranze), a cui di volta in volta si sono aggiunti deputati del Misto non iscritti ad alcuna componente, tra cui ex 5 stelle. Dunque, anche se dovessero mancare circa 15 deputati, tra quarantene e altre malattie, la maggioranza non dovrebbe avere problemi ad approvare la risoluzione, con 322 sì (la maggioranza assoluta è 316).
La conta degli assenti
Secondo i calcoli fatti in queste ore, il Pd dovrebbe avere solo 3 assenti (tra cui Lorenzin positiva al virus) su 91 deputati; Leu 1 solo assente ( Pastorino, positivo al Covid) su 11 deputati, in quanto rientreranno Palazzotto, Stumpo, Epifani e Fratoianni, tutti risultati negativi al tampone; Italia viva dovrebbe avere 1 solo deputato assente (Ungaro, anche lui positivo al coronavirus) su 30; infine il Movimento 5 stelle dovrebbe avere tra i 5 e i 6 deputati assenti su 198. Tirando le somme, la maggioranza prevede, salvo nuove notizie di quarantena, tra i 10 e i 12 assenti. Quindi, i voti della maggioranza dovrebbero assestarsi a quota 325-327, a cui potrebbero aggiungersi i voti di diversi deputati del Misto.
Al Senato i giallorossi prevedono almeno 166 voti favorevoli, quindi 5 voti in più rispetto alla richiesta maggioranza assoluta fissata a 161. Rispetto al bollettino di ieri dei senatori in quarantena, in tutto 5 della maggioranza, gli assenti domani dovrebbero scendere a 3: i due esponenti del Maie, Ricardo Merlo (positivo al Covid) e il collega Adriano cario (in quarantena fiduciaria) più il 5 stelle Cristiano Anastasi. Dunque, tirando le somme, la maggioranza ufficiale a palazzo Madama ha 161 voti (18 Iv, 95 M5s, 35 Pd, 6 Autonomie, 5 Leu, 2 Maie), ma a questi voti si sono spesso aggiunti i voti di esponenti del Misto, tra cui diversi ex 5 stelle, facendo salire l'asticella a 169 voti, fino a un massimo di 171. Domani ai voti dei giallorossi si dovrebbero aggiungere i sì di Alessandrina Lonardo e di Raffaele Fantetti, passato da Forza Italia al Misto con Maie, il quale ha già annunciato che voterà con la maggioranza.
Altri voti dovrebbero arrivare dal Misto e si conta anche sui sì dei senatori a vita Cattaneo e Monti. Dunque, spiegano fonti giallorosse, i voti favorevoli dovrebbero oscillare da un minimo di 165 a un massimo di 169-170. Salvo che, nel frattempo, non si aggiungano nuovi casi di positività o di quarantena. Le difficoltà legate ai numeri a causa delle quarantene hanno riacceso il dibattito sul voto a distanza. Giovedì si riunirà la Giunta di Montecitorio e potrebbe essere l'occasione per avviare un confronto sul tema. Intanto crescono a 108 l firme di adesione alla proposta di Stefano Ceccanti del Pd che chiede di modificare il regolamento per consentire i lavori a distanza in casi eccezionali come quello attuale. E arriva un'apertura anche dal governo, con il ministro D'Incà, finora sempre cauto sull'argomento, che ha spiegato: "Io di solito sono contrario al voto a distanza", perché "il parlamento è un luogo di confronto ma in un momento particolare come quello che stiamo vivendo e finché dura l'emergenza prevedere un voto a distanza solo per chi è in quarantena o è risultato positivo al Covid forse sarebbe opportuno".