AGI - "I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere. Anche per quelli più grandi la didattica in presenza è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, un bisogno che oggi è meglio soddisfare a scuola". La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, su Facebook, ribadisce il no alla didattica a distanza dopo che i presidenti delle Regioni avevano chiesto lezioni online per decogenstionare i mezzi pubblici. "I numeri, infatti, e le analisi dell'Istituto Superiore di Sanità - sottolinea Azzolina - ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L'attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo".
Un orientamento ribadito dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Incrociando le dita diciamo che nella scuola le cose stanno andando abbastanza bene. L'evoluzione peggiore è segnata nell'ambito delle relazioni familiari e amicali. Non ci sono i presupposti per la didattica a distanza".
"Non possiamo bloccare una classe per un raffreddore"
Ho chiesto i test rapidi per le scuole, non possiamo bloccare una classe per un raffreddore", ha poi detto Azzolina a Dimartedì su La7, "dovremmo prendere esempio dalle scuole. A scuola ci sono regole, distanziamento, gel, mascherine. Nella giornata di uno studente è il momento più sicuro".
"Stiamo ultimando il monitoraggio sui contagi a scuola sulla quarta settimana, c'è poca crescita, il tendenziale è lo stesso delle settimane precedenti. Con questi dati dovrei lasciare gli studenti a casa?", ha proseguito la ministra, "spiace che qualcuno pensi che studenti e studentesse possano essere sacrificabili. La scuola ha dato tanto, abbiamo lavorato tutta l'estate per riportare gli studenti in presenza".