AGI - Le feste private e la convivialità, che sarebbero la fonte prioritaria dei contagi da Covid 19, sono i nodi centrali discussi durante la riunione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazione dei partiti di maggioranza in vista della preparazione dell'atteso Dpcm che dovrebbe introdurre nuove restrizioni a partire dal 15 ottobre.
Con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, spiegano fonti di maggioranza, si sarebbe discusso anche dell'incentivazione dello smart working. Sul tema 'movida', poi, sul tavolo l'ipotesi di divieto di assembramento esterno ai locali e ai ristoranti e quella di introdurre un obbligo di chiusura entro le 24.
Il provvedimento andrà adottato entro il 15 ottobre, per confermare, e aggiornare, le regole in vigore.
Intanto, una riunione urgente del Comitato tecnico scientifico, alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro della Salute Roberto Speranza è stata convocata per domani.
L'obiettivo dell'esecutivo è scongiurare il ritorno alla fase acuta della pandemia e un nuovo lockdown, ma se sarà necessario potrebbero essere adottare misure più restrittive delle attuali.
Gli scenari, secondo quanto emerge dalla varie ipotesi, sono tre, a seconda della gestibilità del virus. Si potrebbe passare, dunque - questo il primo scenario - dal rafforzamento del distanziamento con 'zone rosse' locali, smart working e chiusure di istituti scolastici a seconda del numero di contagi registrati. Una 'stretta' che potrebbe essere accompagnata alla contrazione degli orari di apertura di bar e ristoranti e al divieto di stazionare nelle immediate vicinaze dei locali pubblici.
Ma c'è anche l'ipotesi del divieto di spostamenti tra regioni e di riduzione del numero di ore di lezione scolastiche in presenza. Una serie di cautele che, sempre secondo i rumors, potrebbero tornare a coinvolgere il numero massimo di invitati a cerimonie come i matrimoni, ma anche a semplici cene in case private.