AGI - Sono trascorsi esattamente 100 anni da quel 10 ottobre del 1920, quando Re Vittorio Emanuele III sottoscrisse l’annessione formale all’Italia dell’Alto Adige-Suedtirol, ovvero quella parte del Tirolo a sud del Brennero.
Oggi, esattamente un secolo fa, è in corso in tutto l’Alto Adige, nel vicino Tirolo austriaco e persino a Vienna, un’ampia campagna con manifesti che riportano la scritta, “100 anni di ingiustizia non cancellano un diritto – Autodeterminazione per il Sudtirolo da Brennero a Borghetto”.
Il Suedtiroler Heimatbund, già movimento popolare indipendentista e di fatto la federazione della Patria Sudtirolese, con questa iniziativa vuole richiamare l’attenzione sulla divisione del Tirolo definita “contraria al diritto internazionale”.
Sull’edizione odierna anche il quotidiano in lingua tedesca ‘Dolomiten’ in prima pagina ricorda i 100 anni dall’annessione dell’Alto Adige all’Italia con una bandiera sudtirolese spezzata al centro su sfondo nero e il titolo,
‘Vor 100 Jahren: Tirols traurigster Tag’ (in lingua italiana significa, ‘100 anni fa: il giorno più triste del Tirolo’). L’annessione fu la conseguenza del Trattato di Saint-Germain-en-Laye del 19 settembre del 1919 quando, al termine della Prima guerra mondiale, vennero ripartiti i territori del dissolto Impero austro-ungarico.
Secondo Roland Lang, presidente del Suedtiroler Heimatbund, “il territorio tirolese fu spezzato e la parte meridionale fu annessa al Regno d’Italia senza plebiscito e contro la volontà dei sudtirolesi e ricordare quest’ingiustizia che perdura dopo 100 anni è un dovere per noi abbiamo nei confronti dei nostri antenati e dei nostri discendenti”.
I primi manifesti sono stati affissi a Trento, successivamente alle fermate degli autobus tra il Brennero e Salorno, infine nel Tirolo del Nord e addirittura a Vienna.