AGI - "Riduciamo la quarantena da contatto a 7-10 giorni, non mi riferisco alla quarantena dei positivi al Covid che a esempio è stata ridotta a 7 giorni in Francia, ma a quella dei contatti dei positivi”: a suggerire una riduzione dell'attuale durata di 14 giorni è stato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista a Il Sole 24 ore.
Per Sileri si tratta di “una quarantena che tiene chiusi a casa decine di migliaia di italiani che in molti casi non hanno il Covid”. “Nessuna polemica con il Cts a cui spetta assolutamente l’ultima parola a livello scientifico, però visto che dovremo convivere per mesi con il Covid potrebbe essere necessario rivedere alcune scelte proprio alla luce di quello che abbiamo imparato in questi mesi”, ha aggiunto.
“Se ci sono oltre 3 mila positivi in un giorno bisogna moltiplicare questo numero almeno per 5 se non per 10 per arrivare a stabilire quanti possono essere i contatti, tra familiari stretti o conoscenti frequentati nelle ultime 48 ore, che devono restare in casa in isolamento per due settimane”, ha osservato il viceministro.
Quindi “penso che per queste persone si può studiare una riduzione della quarantena", ha aggiunto, "si può cominciare da 10 giorni o arrivare anche a sette perché se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi mesi è che l’incubazione del Covid dura da 4 a 6 giorni, mentre all’inizio dell’epidemia pensavamo fosse anche più lunga”.
Insomma, dice Sileri, dopo 7 o 10 giorni potrebbero dunque essere liberati, “ma alla condizione vincolante che questi contatti abbiano il risultato negativo di un tampone dopo appunto sette o dieci giorni. A quel punto mi sembra giusto liberarli anche perché se aumenteranno i contagi come sembra gli italiani in queste condizioni saranno sempre di più”. Ma il vice di Speranza assicura anche: “Chiusure generali le escluderei. È possibile che servano chiusure chirurgiche lì dove l’epidemia è fuori controllo. Dubito che riguardino una intera Regione se tutti osserveremo le regole, piuttosto potrebbero essere chiuse delle aree, degli uffici, dei quartieri”.