AGI - Il leader della Lega li definisce ‘decreti clandestini’ e annuncia una raccolta di firme per bloccare i provvedimenti sulla sicurezza varati dal Cionsiglio dei ministri. Nella maggioranza si festeggia invece la chiusura di un “capitolo vergognoso” e il rispetto di un punto dell’accordo di governo.
Le norme che cancellano i dl sicurezza voluti da Salvini scatenano la rabbia del centrodestra. Il segretario del Carroccio protesta e attacca: “Invece di costruire, distruggono. Smontano Quota 100 e Flat Tax per le partite Iva, disastrano la scuola e tornano ai porti, e portafogli, aperti per scafisti e clandestini. Li fermeremo anche grazie alle firme dei cittadini. L’Italia merita di meglio”, promette Salvini che aggiunge: “Penso che l'Italia abbia bisogno di qualcuno che ricostruisca, che fa, che innova, che migliora, non che azzera". Con le nuove norme, sostiene ancora, “si torna esattamente alla mangiatoia sull'immigrazione clandestina e ai permessi regalati a chiunque cammina per strada e agli sbarchi a migliaia”.
Secco il commento di Giorgia Meloni. “Giuseppe 2 e il suo governo hanno smantellato i decreti del loro più grande nemico: il Giuseppe 1", scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia. Dal governo, afferma, arriva "un segnale di arrendevolezza ai trafficanti di esseri umani che porterà a un aumento degli sbarchi e isolerà l'Italia in Europa, che chiede serietà nella difesa dei confini esterni dell'Unione e non vuole essere coinvolta dalla furia immigrazionista della sinistra italiana". Anche Forza Italia è critica: “Il governo dà al mondo un segnale profondamente sbagliato: per l’esecutivo giallorosso il nostro Paese è pronto ad accogliere chiunque in modo indiscriminato”, dice il capogruppo FI alla Camera, Mariastella Gelmini.
Nel Pd la soddisfazione è evidente. “Tornano accoglienza e integrazione, torna ad avere un senso la parola sicurezza: non più propaganda sulle spalle dei più deboli, ma tutela dei diritti di tutti. I decreti Salvini non esistono più", afferma Graziano Delrio, capogruppo alla Camera. Sulla stessa linea è Andrea Marcucci presidente dei senatori dem: "Parole importanti che tornano al loro posto. Parole come regole, protezione, legalità, accoglienza. Finalmente chiuso un capitolo vergognoso”, rileva.
Matteo Renzi, leader di Italia viva, ‘dedica’ il risultato raggiunto “a tutti quelli che dicevano: 'ma che ci state a fare?'", mentre Liberi e uguali, con il capogruppo alla Camera Federico Fornaro spiega che "il serio e costruttivo confronto tra i partiti di maggioranza ha consentito al Consiglio dei ministri di approvare un testo equilibrato che consentirà di gestire con maggiore efficacia e con umanità le politiche migratorie".
Con il nuovo decreto, sostiene la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, “abbiamo ristabilito che questo è un Paese che tende a includere e che rispetta la dignità degli uomini e delle donne, a prescindere dal colore della pelle". Per il sottosegretario Andrea Martella, infine, con la modifica si “ripristina quel principio di protezione umanitaria che un Paese democratico e civile come l'Italia non può calpestare per alcun motivo. Nessuna gestione dei flussi migratori può giustificare la soppressione dei diritti umani".