AGI - "Io, terza via blairiana di destra". Lo dice, in un'intervista alla Stampa, la leadar di FdI, Giorgia Meloni, nominata ieri presidente del gruppo all'Europarlamento 'Conservatori e riformisti europei'.
La via confederale all'Ue
"L'Europa - spiega - non si esaurisce in due opzioni, uscire o prostrarsi in ginocchio. Io rappresento la terza via blairiana di destra, sto in Europa con i partiti che condividono un modello confederale, con nazioni che collaborano ma restano sovrane in casa propria”.
Più politica, meno vongole
Meloni osserva: "Oggi l'Ue non ha una politica estera, ma si occupa di carote e vongole, ecco, vorrei l'opposto: di queste cose si occupino gli Stati, mentre l'Europa dovrebbe pensare alle grandi materie di interesse comune”. Come, ad esempio, i migranti, sui quali la leader di FdI dice di essere “d’accordo” con il veto della Polonia che impedisce la revisione del Trattato di Dublino.
Migranti e confini
Per poi aggiungere: “Dublino è un finto problema, si occupa dei profughi, ossia il 10% del totale dei migranti. La Polonia dice: tutti insieme difendiamo i confini ma se voi siete il buco nella rete è un vostro problema. Ha ragione. La soluzione non è la soluzione dell'Italia ma neppure dell'Europa, io propongo da sempre il blocco navale e poi distinguiamo tra rifugiati e immigrati clandestini. Vi invito a leggere bene il piano della Von der Leyen, scoprirete che non sono solo i cattivi dell'Est a chiedere di combattere l'immigrazione illegale ma anche la Commissione Ue, con Francia e Germania in testa”.