“Se deve essere un modello tedesco, ci devono essere i correttivi del proporzionale alla tedesca: monocameralismo e sfiducia costruttiva”. Il giorno dopo lo spoglio delle Regionali Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera si concentra sulla riforma elettorale e sulla possibilità di sfiduciare un governo solo se c'è un'altra maggioranza pronta a votarne un altro.
Così in un’intervista a “La Stampa”, all’osservazione che Italia viva ha preso percentuali troppo basse per poter accettare una legge con la soglia del 5%, risponde: “Se si fossero presentati i soli partiti sì. Ma con la presenza delle liste civiche e della lista del presidente, il 10% era un obiettivo irrealizzabile. Il dato è ottimo, specie pensando alle difficoltà di far conoscere un simbolo nuovo che un anno fa ancora nemmeno era stato pensato”. Per poi aggiungere: “Comunque per come si erano messe le cose ci basta vincere anche con meno voti di lista purché abbia vinto Giani”.
Quanto poi alla possibilità di diventare ministra in un ipotetico rimpasto di governo, Boschi è secca: “Faccio la capogruppo alla Camera e sto benissimo qui”. E sul risultato del primo test elettorale di Italia viva Boschi dichiara: “Veramente noi siamo entusiasti. Certo, sono risultati a macchia di leopardo: in Campania siamo al 7,5%, il nostro candidato Marras ottiene il 25% in Sardegna alle suppletive per il Senato; sfioriamo la doppia cifra in Valle d'Aosta, entriamo in consiglio e giunta in Campania e Toscana. Siamo andati bene alle amministrative. Ciro Buonajuto, il nostro sindaco di Ercolano, è stato rieletto con oltre l'80%. Mi trovi un altro partito neonato che fa un debutto del genere e ne riparliamo. Con un simbolo ancora sconosciuto siamo già decisivi, bene così”, conclude Boschi.