AGI - Passati il referendum e le regionali la partita elettorale del prossimo anno è quella dei grandi Comuni: nella primavera 2021 - Covid permettendo - andranno al voto per scegliere i sindaci Roma, Torino, Milano, Bologna e Napoli. Città oggi governate dal M5s, dal Pd e da una coalizione civica di sinistra nel capoluogo partenopeo.
Nella Capitale si gioca la partita più importante, perché riguarda da vicino la tenuta dell'intesa M5s-Pd che sostiene il governo di Giuseppe Conte. Virginia Raggi, dopo un mandato difficile, è già in campo da oltre un mese per tentare il bis puntando sui temi della legalità e di una maggiore inclusione delle periferie, per attrarre consensi anche a sinistra.
La sindaca però deve fare i conti con le fibrillazioni interne al M5s capitolino, con la maggioranza attraversata da una fronda di consiglieri contrari alla ricandidatura e il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito tentato dalla corsa personale. E poi c'è il nodo delle alleanze perché il Pd non intende replicare la coalizione giallorossa in Campidoglio con la Raggi candidata. Troppo grande la distanza che si è creata in questi anni con la sindaca, ragionano i Dem, per poterla sostenere.
Per ora però gli sfidanti latitano. Perché Roma, con le mille difficoltà di amministrare una città da cartolina ma non al passo con la modernità, spaventa. Il segretario Pd Nicola Zingaretti nella Capitale ha costruito la sua carriera politica, ma non ha ancora trovato un candidato per il Campidoglio.
Finora la ricerca di nomi di alto profilo, da Enrico Letta a David Sassoli, ha prodotto solo dei "no grazie". E i candidati che si sono proposti per le primarie, da Monica Cirinnà a Tobia Zevi passando per Giovanni Caudo e Paolo Ciani, non convincerebbero a pieno la segreteria Dem. Se nelle prossime settimane non arriverà 'mister x' la scelta verrà affidata ai gazebo.
Nel centrodestra, invece, l'intesa tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a quanto filtra, prevederebbe che al primo spetti la scelta del candidato per Milano e alla seconda quello per Roma. Se la Lega avesse vinto alle regionali in Toscana, spiegano alcune fonti, il Carroccio avrebbe cercato di rivendicare maggiore peso nella scelta del nome per la Capitale ma ora appare Fratelli d'Italia a dover dare le carte.
Lo scouting alla ricerca di un candidato procede da settimane, si cercherebbe di preferenza una figura della società civile capace di parlare anche all'elettorato delle periferie. La partita è appena iniziata, durerà 8 mesi.