A domanda diretta su cosa voterà al referendum del prossimo 20 settembre, Giuseppe Conte risponde in maniera altrettanto diretta: "Ho già annunciato la mia preferenza per il 'Sì'. Ritengo che la riduzione dei parlamentari non comprometta la funzionalità del lavoro del Parlamento".
A tre giorni dal voto il presidente del Consiglio ha ribadito quindi la sua volontà di esprimersi a favore del taglio dei parlamentari. Lo ha fatto parlando coi giornalisti a margine di una visita a sorpresa all'istituto comprensivo di Tor Bella Monaca, quartiere della periferia est della Capitale. è la sua seconda dalla riapertura delle scuole dopo quella di due giorni fa a Norcia.
I fondi del Recovery per potenziare la scuola
"Sono qui per dimostrare che i radar del governo sulla scuola non si spengono dopo il primo giorno", ha detto Conte. Il premier ha ammesso la presenza di criticità nelle riaperture ("non le nascondiamo, ci sono sempre state") ma ha comunque precisato di ritenere "inconcepibile che la scuola diventi terreno di sterili polemiche politiche". Sempre sulla scuola, Conte annuncia misure a sostegno dell'istruzione grazie alla linea di credito concessa dall'Europa: "Buona parte Recovery Fund sarà impiegata per potenziare i nostri percorsi formativi".
Poi però sono i temi politici a tenere banco. A cominciare dal referendum. Conte ha giustificato il suo convinto sostegno alle ragioni del sì spiegando di non vedere criticità nel taglio del numero dei parlamentari. Anzi, una riforma in questo senso "corredata a altri interventi", "può essere un primo passaggio per valorizzare ancora di piu' il ruolo del Parlamento", ha osservato.
Recovery: "Il Parlamento svolga un'ampia attività istruttoria"
Parlamento che Conte subito dopo ha chiamato in causa affinché "svolga un'ampia attività istruttoria" sulla bozza e la realizzazione dei progetti legati al Recovery plan. Il premier si è detto pronto a discutere con le forze parlamentari. Quando? "Non dipende da me. In casa altrui si viene invitati".
Diverse le parole di apprezzamento nei confronti dell'Europa che con il Recovery fund ha dimostrato che oggi si fida dell'Italia perché "l'Italia sta facendo la propria parte, in modo serio e responsabile". Ma lo dimostra anche l'annuncio del superamento del patto di Dublino sui migranti annunciato ieri da Ursula von Der Leyen, che Conte ha detto di aver accolto con "molto piacere".
Una decisione che il premier ha definito "una svolta", "quella a cui abbiamo lavorato perché riteniamo che questi patti danneggino i Paesi di primo approdo degli sbarchi". L'abolizione dei patti di Dublino, aggiunge il premier, porterà anche al superamento dei decreti sicurezza: "Abbiamo già cominciato a lavorarci, li rivedremo il prima possibile", ha concluso.