AGI - “Voglio fare un invito a tutte le forze politiche. Abbiamo sperimentato tutti, misurandoci col governo del Paese, che il sistema non funziona bene come dovrebbe: visto che il taglio dei parlamentari ha un gradimento trasversale, sia l'avvio di un periodo di riforme per mettere in condizione chi vincerà la prossima volta di misurarsi con un sistema che funziona”. In un’intervista a “La Stampa” il capo delegazione del Pd e ministro della Cultura Dario Franceschini lancia una proposta per il dopo referendum e invita le opposizioni a scrivere insieme alla maggioranza le riforme costituzionali necessarie.
Se siamo tutti d'accordo che il sistema ha bisogno di correttivi, usiamo la seconda parte della legislatura per lavorarci. A partire dal superamento del bicameralismo perfetto”, precisa Franceschini.
Al momento il clima non c’è perché “siamo in campagna elettorale”, osserva, ma “ci potrebbero essere ripensamenti dopo il 21”. Franceschini è comunque certo che “il governo andrà avanti”, e sottolinea: "In Italia si vota continuamente per amministrative, regionali, referendum. Non è possibile che ogni turno elettorale mini la stabilità dei governi, lo dico per la tenuta del sistema”.
Il ministro crede che “le elezioni andranno bene”, ma se così non fosse, afferma, “il meno colpevole tra tutti noi sarebbe proprio Zingaretti. Ha fatto un grande lavoro in questo anno per accompagnare il governo e il partito attraverso scelte difficili”.
Infine una battuta sul Mes: “Io sono per deideologizzare il problema: prendiamo il Mes a tutti i costi contro non prendiamolo a nessun costo. Capiremo discutendone che spendere quei soldi è una scelta intelligente”.