AGI - "Il 22 settembre lo propongo con una legge: tagliamo gli stipendi dei parlamentari". Lo ha detto, nel corso del suo comizio a Brindisi, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
"Il taglio dei parlamentari non e' la panacea di tutti i mali - ha aggiunto - ma comunica al mondo che stiamo tornano alla normalità anche con le leggi costituzionali. E' un segnale che indica come alla fine i soldi delle vostre tasche - ha detto rivolgendosi al pubblico in piazza - possono essere spesi in maniera migliore".
Replicando a quanti sostengono che il taglio vero va fatto non sui parlamentari ma sui loro stipendi, l'esponente M5s ha ricordato che "il Movimento da otto anni, con i tagli agli stipendi, ha fatto molte cose. Io personalmente ho fatto bonifici per 370mila euro - ha detto - ma il taglio dei parlamentari ha anche un altro senso: aumenta la qualità delle leggi, perchè adesso ciascun parlamentare insiste per ottenere anche una virgola e le leggi che si fanno sono queste".
"Ecco - ha concluso Di Maio - occorre che chi va in Parlamento senta maggiore responsabilità nel rappresentarci".