Se i sondaggi realizzati fino ad oggi non sembrano lasciare grandi spazi a sorprese o colpi di scena la voglia di correre per la poltrona di governatore del Veneto sembra essere più forte che mai. A poco più di un mese dal voto sono in otto a correre per la presidenza di Palazzo Balbi.
Il vantaggio del governatore uscente Luca Zaia, già governatore più amato d'Italia, già uomo 'del fare e delle emergenze' (dalla tempesta Vaia all'acqua alta di Venezia) era cosa nota. Ma è impossibile non notare come l'emergenza Covid-19 abbia fornito una "spinta extra" che ad oggi lo farebbe veleggiare intorno all'impressionante percentuale dell'80 per cento delle preferenze (indagine di Fabbrica Politica di inizio agosto).
Indagini che, come più e più volte ribadito dallo stesso Zaia possono essere poco affidabili perché "dopate" dall'onda dell'emergenza coronavirus, ma che comunque ricordano ogni giorno agli sfidanti che per loro la corsa è tutta in salita. Soprattutto per il diretto avversario, il civico ex vice sindaco di Padova Arturo Lorenzoni sostenuto tra gli altri da Pd, Il Veneto che Vogliamo, Verdi Europa, Più Europa.
Se al Partito Democratico era apparsa disastrosa la performance di Alessandra Moretti alle regionali del 2015 (ferma al 22%) ora si dovrà tentare il miracolo visto che i sondaggi danno ad oggi il candidato di centrosinistra al 12%. Il Movimento 5 stelle punta invece sull'ex deputato Enrico Cappelletti mentre qualche sorpresa la potrebbe riservare il Partito dei Veneti (raggruppamento di ispirazione autonomista) di Antonio Guadagnini.
In corsa compaiono poi la senatrice Daniela Sbrollini (Italia Viva), Patrizia Bertelle (ex M5s ed ora sostenuta dalla lista ambientalista Veneto, Ecologia e Solidarietà), Paolo Benvegnù (Solidarietà Ambiente e Lavoro, raggruppamento nato da Partito Comunista e Rifondazione Comunista) e con ogni probabilità anche l'ex Pd Simonetta Rubinato (candidatura per ora solo ufficiosa ma praticamente certa).