AGI - Avviso di garanzia da parte dei Pm di Roma nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza. Stando a quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio, con questo avviso si comunica la trasmissione al Tribunale dei ministri degli atti di un procedimento nato da varie denunce provenienti da soggetti di varie parti d'Italia per i reati di epidemia, delitti colposi contro la salute, omicidio colposo, abuso d'ufficio, attentato contro la Costituzione, attentato contro i diritti politici del cittadino (artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p.). Nulla a che vedere, quindi, con l'indagine in corso a Bergamo che ha portato i magistrati a Palazzo Chigi per sentire come persone informate sui fatti Conte e altri ministri.
Tra i 200 esposti anche quelli dell'avvocato Taormina
Tra gli oltre 200 esposti presentati alla Procura di Roma c'erano in particolare quelli presentati dall'avvocato Carlo Taormina. Il legale conferma all'AGI di avere presentato denunce a Roma, Milano, Bergamo, Lodi, Torino, Reggio Emilia, Enna e altre sedi giudiziarie. Contesta le conclusioni della Procura: "Noto un'interferenza rispetto al Tribunale dei Ministri perché la legge non prevede alcun potere da parte delle Procure per i reati ministeriali, rientrando in ogni competenza del Tribunale dei Ministri che conserva massima autonomia. Vedremo cosa farà il Tribunale". Sono oltre 200 esposti e denunce, tutte pervenute durante le settimane di lockdown, che la procura di Roma ha inviato, sollecitandone l’archiviazione, nelle scorse settimane al tribunale dei ministri e che riguardano l’attività svolta dall’Esecutivo nell’ambito dell'emergenza Covid. Gli esposti, affidati ai pm Eugenio Albamonte e Giorgio Orano, sono stati inviati da semplici cittadini e in alcuni casi sono molto simili tra loro.
Di fatto sono due i filoni: chi denuncia che il Governo ha fatto troppo poco nella lotta al virus e, in questo caso, si ipotizzano i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e delitti colposi contro la salute pubblica. Nel secondo filone, invece, sono stati inseriti gli esposti in cui si afferma che il lockdown è stata una misura sproporzionata rispetto alla situazione, ipotizzando i reati di abuso d’ufficio e attentato contro i diritti politici del cittadino. I pm, dopo la formale iscrizione come atto dovuto del presidente del consiglio Conte e dei ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza, ritengono "le notizie di testo infondate e dunque da archiviare"
Comitato vittime, nostre denunce non saranno archiviate
"Riteniamo che i nostri esposti - è la reazione del Comitato Noi Denunceremo, che raccoglie i parenti delle vittime - siano corredate da documenti e fatti che abbiano valore probatorio tale da non portare a un'analoga richiesta di archiviazione. Se la Procura di Roma ritiene che ci siano gli estremi per l'archiviazione, l'avvocato Taormina provvederà a depositare un'opposizione fondata per confutare la richiesta della Procura".
Palazzo Chigi: "Dai Pm un atto dovuto"
La presidenza del Consiglio ha precisato in una nota che "la trasmissione da parte della Procura al Collegio, in base alle previsioni di legge, è un atto dovuto. Nel caso specifico, tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura 'ritiene le notizie di reato infondate e dunque da archiviare'".
La presidenza del Consiglio sottolinea ancora che il presidente del Consiglio Giuseppe e i ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza "si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione".