La proposta di istituire una commissione parlamentare speciale per la gestione dei 209 miliardi di euro del Next generation Ue che, tra sussidi e prestiti, saranno destinati all'Italia, divide l'opposizione di centrodestra. Da una parte, infatti, Forza Italia ha lanciato la proposta presentando, prima una mozione, e ora una proposta di legge a Montecitorio (anche se Silvio Berlusconi non si è mai detto a favore).
Dall'altra, Fratelli d'Italia pone delle condizioni in merito all'eventuale formazione delle commissione, mentre nella Lega di Matteo Salvini si nutrono forti dubbi su questa via. "Sono sufficienti normalissime, veloci e concrete riunioni, solo dire bicamerale fa venire in mente il disastro", sostengono fonti leghiste all'AGI.
Da parte di via Bellerio non si boccia quindi la collaborazione con il governo ma le modalità di coinvolgimento del Parlamento con una sorta di bicamerale, sostenuta anche dal presidente della Camera Roberto Fico e, tra i partiti di maggioranza, dal Pd. "Ci va molto bene che il presidente della Camera sostenga la nostra opinione", rivendica il vice presidente azzurro del Senato Lucio Malan, contattato dall'AGI.
"Quando si tratta di difendere le prerogative del Parlamento non è questione di una parte o di un'altra - prosegue -. è giusto e per certi versi doveroso che il presidente della Camera si schieri in questo modo". "Vediamo se presentare la proposta di legge istitutiva, dopo la Camera, anche al Senato, il percorso deve partire o di qua o di là. Perchè la cosa abbia successo, bisogna che un pezzo di maggioranza ma verosimilmente tutto, la appoggi", avverte Malan.
"Sarebbe improbabile e politicamente insostenibile che un pezzo di maggioranza si staccasse dal resto per sostenere la nostra proposta. Poi è chiaro - prosegue - che il governo, su questioni di questo genere, abbia il coltello dalla parte del manico. Il ruolo del governo, però, non perderebbe prestigio con l'istituzione della commissione. Spero che possa avere una buona accoglienza anche da parte della maggioranza".
Diversa la posizione della presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che non chiude ma pone paletti. "Una commissione che volesse seriamente prendere in considerazione le proposte dell'opposizione dovrebbe avere, per esempio, una composizione paritetica, con la presidenza affidata all'opposizione, quindi mi si dica di cosa parliamo e dirò cosa ne penso", afferma. "Siamo favorevoli a condividere tutto quello che serve ad aiutare gli italiani in questi momenti - aggiunge - poi dipende da come si vorrà fare la commissione monocamerale o bicamerale. Finora la disponibilità del governo è stata totalmente di facciata".
L'opposizione è invece apparentemente compatta nel chiedere al governo maggiore condivisione nelle decisioni da prendere nelle prossime settimane, altrimenti farà mancare - avverte - i propri voti alla Camera e al Senato quando, mercoledì, si voterà la richiesta di autorizzazione al nuovo scostamento di bilancio, pari a 25 miliardi, deciso dal governo (che per passare ha bisogno del via libera della maggioranza assoluta di entrambe le Camere).
"Noi - spiega Malan - chiediamo un vero coinvolgimento. Abbiamo già votato gli altri scostamenti in modo decisivo, in tutte le volte c'è stato promesso un coinvolgimento che in realtà non c'è stato, nemmeno formalmente. Senza il nostro appoggio la vedo difficile in Senato. Nella mia lunga vita parlamentare non ho mai visto mancare il numero legale per un voto di fiducia, come è successo di recente. Di certo non si può prima votare e dopo parlare con Conte. Prima si parla per capire - osserva Malan - e poi si vota di conseguenza".
"Non voteremo nulla a scatola chiusa", ha avvertito Meloni, in un'intervista al 'Corriere della serà in cui ha elencato le proposte di FdI. La Lega, infine, propone al governo 16 miliardi di tagli fiscali su partite Iva e Imu sulle seconde case. "Altrimenti non voteremo lo scostamento di bilancio", confermano da via Bellerio.