AGi - "Il peggio è alle nostre spalle, ma la parte più difficile comincia ora". Così il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, in un messaggio postato su Facebook, alla vigilia della settimana in cui il consiglio europeo è chiamato a cercare un'intesa sul pacchetto 'Next generation Ue'.
"Sì, perché non dobbiamo mai dimenticare cosa è stata la primavera del lockdown in Italia - prosegue l'ex presidente del Consiglio -: le migliaia di morti, spesso nemmeno salutati dai propri famigliari, gli ospedali vicini al collasso, la paura, il silenzio delle città deserte, la solitudine degli anziani. Eppure in quella stagione terribile, e di fronte alle scelte drastiche e necessarie delle autorità, l'Italia ha reagito nel migliore dei modi. Coesione, rispetto delle regole, mobilitazione di un vero e proprio esercito del bene nella sanità, nei servizi essenziali, nel mondo dell'assistenza e del volontariato".
"Ora non siamo più in una fase drammatica ma in una fase più insidiosa - aggiunge -. Il virus non è scomparso (220mila nuovi casi ieri, un record), è probabile che non torni con una seconda ondata simile alla prima, ma che resti presente, con focolai più o meno allarmanti. E questo manterrà un'incertezza che potrebbe pesare sul ritmo e sulla qualità della ripresa economica e civile. Anche per le autorità non è più il tempo delle decisioni drastiche dei lockdown. Servono tempestività, qualità, efficacia, lungimiranza".