AGI - “Il Movimento ha fatto un percorso, dai Vaffaday è arrivata al governo con Giuseppe Conte e con il Pd. Mi sembra naturale ragionare sull’identità del M5s. Non si può pensare che siamo quelli del 2008”. È l’opinione del sindaco di Torino Chiara Appendino espressa in un’intervista al quotidiano della sua città, La Stampa, nella quale dice anche che come pentastellati “ci siamo evoluti e dobbiamo continuare a farlo”.
Secondo la sindaca l’evoluzione “ anche alla luce della mia esperienza amministrativa” va nella direzione secondo la quale “penso che i 5stelle possano e debbano rimanere una forza di governo”, perché – chiarisce – “fare politica come fa una certa opposizione è semplice, basta sostenere campagne spot senza una visione di sistema del Paese o della città” mentre “noi ci siamo evoluti e una visione chiara del Paese ce l’abbiamo”. Ovvero, “noi volevamo il reddito di cittadinanza e lo abbiamo fatto” dice la sindaca Appendino, quindi “dobbiamo andare avanti”.
Pertanto, a suo avviso, “quando si decide di prendere un impegno politico e si governa non lo si può fare inseguendo il consenso. “Abbiamo ottenuto dei risultati con questo esecutivo – prosegue la sindaca – ma dobbiamo spingerci oltre. Io penso che il Movimento 5stelle debba candidarsi a governare queste trasformazioni epocali. Oggi siamo maturi per rappresentare una forza di governo, ma è una decisione che andrà presa negli Stati generali”.
E pertanto si tratta di decidere “se vogliamo tornare ad essere un movimento di protesta o rimanere una forza propositiva di governo. Io sono per questa evoluzione e anche sul piano politico personale mi muovo in questo solco”. E la discussione su cosa vorrà essere da grande il M5S, assicura Appendino, “influenzerà anche le mie scelte personali sul futuro”. “Sono abituata a fare politica se c’è un progetto concreto e in cui credo da portare avanti” conclude.