AGI - “Dobbiamo cercare di alimentare la fiducia per far ripartire i consumi”, ha detto, secondo fonti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte agli Stati generali in corso a Villa Pamphilj.
Parlando ai rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani, Conte ha spiegato che "non è sufficiente riavviare le attività, il circuito dei consumi non si riattiva subito. Aprire non basta per risolvere i problemi”. Il premier ha quindi sostenuto, sempre secondo quanto si apprende, che “il governo riconosce il valore del tessuto delle piccole e medie imprese, che non delocalizzano e che danno valore al territorio. Sono il modello produttivo che ha reso forte il nostro Paese”.
“La prima esigenza - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è contenere l’emergenza sanitaria, ma anche evitare un impatto eccessivo sulle imprese” “Abbiamo investito molte risorse per questo - ha fatto notare il premier - Siamo però consapevoli che dobbiamo continuare a dialogare in questo periodo di ‘messa a terra' delle misure”.
"L'Italia sta faticosamente uscendo da uno choc senza precedenti che ha comportato e sta comportando costi umani altissimi, costi sociali ed economici altrettanto alti. Ora però bisogna guardare al futuro, e, come ci stiamo ripetendo, non possiamo pensare di ripristinare la vecchia normalità", ha detto Conte nella sua relazione introduttiva alla terza giornata degli Stati generali dell'economia. "Dobbiamo assolutamente affermare una nuova normalità per il Paese - ha continuato il presidente del Consiglio -, che preveda tassi di crescita economica di sviluppo sostenibile e sociale per il Paese ben più elevati rispetto al passato, dove, come sapete, scontavamo un po' delle difficoltà, e, se guardiamo al prodotto interno lordo, alla produttività ci collocavano sempre al di sotto, negli ultimi anno, della media europea".
"Siamo consapevoli che gli effetti completi della crisi devono ancora dispiegarsi. Questo ce lo dobbiamo dire", ha riconosciuto Conte, e ha spiegato: "Nella diagnosi e nelle valutazioni scambiate anche con autorevoli economisti sabato e nelle interlocuzioni che abbiamo avuto anche con le massime autorità economiche, è chiaro che l'incertezza c'è e l'incertezza peserà ancora. Quindi non è sufficiente sbloccare il lockdown riapre le attività perchè venga meno questa incertezza", ha precisato il presidente del Consiglio.